Foggia, cassonetti incendiati e «guerriglia» all’ex Onpi ma nessun ferito

FOGGIA - Capodanno «infuocato» quello di Foggia: cassonetti incendiati, guerriglia urbana in periferia e in centro ma fortunatamente in città e in provincia non si registrano feriti per l’accensione e lo scoppio di petardi e fuochi pirotecnici anche se ovunque si è sparato (anche se con meno intensità) nonostante ordinanze e divieti vari.

Una quarantina complessivamente gli interventi operati dai vigili del fuoco del capoluogo e della provincia, a Foggia in alcuni casi supportati anche dai colleghi del distaccamento di Lucera giunti a far man forte nei momenti topici dei “festeggiamenti”. I casi più “caldi” su corso Mezzogiorno, corso Matteotti e piazza Medaglie d’oro.

Su corso del Mezzogiorno, sulla strada antistante la palazzina «ex Onpi», sono stati dati alle fiamme tre cassonetti per la raccolta dei rifiuti: sono stati traslati sulla carreggiata e qualcuno ha pensato bene di dare loro fuoco. Subito dopo sono giunti i vigili del fuoco per domare le fiamme ma anche giornalisti e fotografi presi di mira da un gruppo di facinorosi con lancio di bottiglie, petardi e pietre. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio.

Altri cassonetti sono stati distrutti su corso Matteotti, in pieno centro. Qualcuno ha pensato bene di infilare petardi nelle campane per la raccolta del vetro: la successiva esplosione ha provocato il danneggiamento dei contenitori per la raccolta differenziata e il conseguenziale spargimento di bottiglie e rottami di vetro sulla strada e sui marciapiedi.

Vigili del fuoco in azione anche in piazza Medaglie d’oro, in pieno centro: l’accensione dei fuochi pirotecnici ha provocato l’incendio di un albero della piazza. Una squadra dei vigili del fuoco è subito giunta sul posto evitando il propagarsi delle fiamme a auto e case.

Quello del 2023 passerà alla storia locale come il primo Capodanno senza feriti per l’accensione dei botti. E’ quanto segnala la questura del capoluogo nel resoconto stilato ieri mattina e diffuso agli organi di informazione.