Domenica 07 Settembre 2025 | 01:30

Foggia, stadio «spogliato», ultimo atto: oggi la ditta viene a ritirare tutto

 
Massimo Levantaci

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Massimo Levantaci

Foggia, stadio «spogliato», ultimo atto: oggi la ditta viene a ritirare tutto

Canonico (Calcio Foggia): «Ricompreremo mobili e arredi, così svecchiamo»

Venerdì 30 Dicembre 2022, 13:00

FOGGIA - L'assurdo degli arredi e degli impianti dello stadio Zaccheria venduti all'asta si chiude nel modo peggiore: stamane la ditta Abilio di Messina, che si è aggiudicata tutto, verrà a ritirare ciò che le spetta. Mobili, arredi vari, attrezzi ginnici nelle palestre sottostanti, l'enorme lavatrice industriale (incassata nel muro, chissà come faranno a smontarla) e soprattutto il server della sala Gos, l'impianto di videosorveglianza necessario per l'agibilità dell'impianto. Tutto acquistato alla modica cifra di 2mila euro, tutto finito nelle mani di una ditta che agendo con prontezza e in modo legittimo, portò via i beni inseriti nell'elenco della curatela fallimentare. Il Comune nella vicenda si è svegliato tardi, il Calcio Foggia invece decise di non presentare alcuna offerta. Tutti i beni, anche quelli di proprietà del Comune di Foggia - tra cui appunto la sala Gos - che non c'entra nulla con il fallimento del Foggia calcio dei fratelli Sannella, anno 2019.

Dopo tre mesi e mezzo (l'udienza è del 14 settembre a seguito di ricorso del Comune) la sentenza è arrivata: il tribunale ha eccepito la tardività dell'opposizione comunale, consegnando dunque tutto nelle mani della società messinese che a questo punto dovrà venire con un Tir (e chissà se basterà) per portarsi via tutto.

Da Palazzo si città i commissari affermano di aver fatto «tutto il possibile» per impedire che almeno i beni del Comune finissero nel fallimento. «Noi non c'eravamo quando fu fatto l'inventario - ricorda la commissione prefettizia - (loro no, ma i dirigenti sì: ndr). Il Comune ha prodotto una serie infinita di allegati che si sostanziano nelle determine dirigenziali che dimostrano come l'ente si sia occupato dal 2005 al 2022 della manutenzione ordinaria dell’impianto».

Il Tribunale però è stato irremovibile. Ma niente paura: a Palazzo di città, capita l'antifona, sono corsi ai ripari acquistando un altro impianto di videosorveglianza, «molto più moderno di quello che c'era prima», al costo di 50mila euro. E comunque per recuperare la vecchia sala Gos i commissari avrebbero tentato di avvicinare la ditta: «Abbiamo chiesto loro di poterci rivendere almeno gli apparecchi della sala Gos, l’unico ostacolo che la normativa impone per le manifestazioni sportive, al prezzo concordato dal tecnico incaricato. La risposta - dicono i commissari - è stata perentoria: comprate tutto oppure non c’è margine di trattativa. Ma il Comune non può impegnare risorse pubbliche per comprare beni non di sua proprietà. Il Comune - concludono i commissari - garantisce che lo stadio rimarrà idoneo allo svolgimento delle manifestazioni sportive, tutto il resto spetta al Foggia calcio provvedere».

La palla così torna al Calcio Foggia e al presidente Canonico che ieri avrebbe provato a contattare la ditta siciliana. Senza esito però, a quanto si vocifera. Così nel pomeriggio il presidente Canonico è venuto fuori con una dichiarazione roboante: «Ricompreremo tutto daccapo, è tutto vecchio mobilio. Foggia è una società che merita la serie A».

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