l'inchiesta
Foggia, presunte mazzette per gli appalti al Comune: si decide il 19 dicembre
Coinvolti l’ex sindaco Landella, l’ex presidente del consiglio comunale Iaccarino e altri 16 tra politici, professionisti ed imprenditori
Due imputati di tentata calunnia e tentato peculato chiedono di patteggiare condanne tra i 12 e i 15 mesi con sospensione della pena; i difensori degli altri 16 accusati chiedono e chiederanno il proscioglimento da tutte le accuse. Così la quarta tappa dell’udienza preliminare iniziata il 7 luglio davanti al gup Marialuisa Bencivenga del processo per le presunte tangenti al Comune, inchiesta sfociata in 7 arresti fra il 30 aprile e il 21 maggio 2021. Il prossimo 19 dicembre il giudice si pronuncerà sulle proposte di patteggiamento concordate tra Procura e difensori di due accusati; e deciderà se e quali imputati rinviare a giudizio, con il processo davanti alla sezione collegiale del Tribunale che potrebbe iniziare tra febbraio e marzo 2023. Il Comune si è costituito parte civile.
18 imputati, 20 imputazioni - I pm Roberta Bray e Enrico Infante chiedono al gup il rinvio a giudizio di 18 imputati – l’ex sindaco, la moglie funzionario del Comune, l’ex presidente del consiglio comunale, 5 ex consiglieri comunali, dipendenti comunali, imprenditori, commercianti, privati cittadini – accusati a vario titolo di 20 capi d’imputazione: tentata concussione, 2 episodi di corruzione, istigazione alla corruzione, tentata induzione indebita a dare o promettere utilità, 11 accuse di peculato e tentato peculato, calunnia, favoreggiamento per fatti avvenuti tra il 2016 e il 2021.
Ex sindaco e presidente consiglio - I principali imputati sono l’ex sindaco Franco Landella accusato di una tentata concussione da mezzo milione d’euro (poi scesi a 300mila euro) per lavori di riqualificazione e adeguamento degli impianti di pubblica illuminazione, e di concorso in corruzione con la moglie e sei consiglieri comunali per una presunta tangente di 32mila euro per un voto favorevole in consiglio comunale per una convenzione urbanistica cui era interessato un imprenditore; e l’ex presidente del consiglio comunale Leonardo Iaccarino, sul cui capo pendono 13 imputazioni tra concorso in corruzione per sbloccare un’istanza di liquidazione di un imprenditore, tentata induzione indebita a dare o promettere utilità per un riconoscimento di un debito fuori bilancio a favore di una cooperativa, concorso in corruzione con il sindaco e vari episodi di peculato e tentato peculato perché avrebbe utilizzato soldi del Comune per spese private per sé, familiari e amici. Iaccarino nel processo veste i panni di imputato, di principale accusatore dell’ex sindaco Landella, e di vittima di calunnia.
Due patteggiamenti - L’imputazione di calunnia coinvolge l’imprenditore Alessandro Davide Saurino, accusato anche con Iaccarino e altri due imputati di un tentativo di peculato di 850 euro per acquisti in un vivaio di decorazioni natalizie a favore della famiglia dell’allora presidente del consiglio. Quanto alla calunnia, Saurino interrogato durante le indagini avrebbe ingiustamente accusato Iaccarino di averlo minacciato di esclusione dalla lista dei fornitori del Comune se non avesse soddisfatto la richiesta di fornitura di prodotti natalizi. L’avv. Mario Aiezza e i pm si sono accordati per una condanna a 12 mesi, pena sospesa. Patteggiamento anche per Marianna Tucci, moglie di Iaccarino, coinvolta con il coniuge, Saurino e un quarto imputato nel tentato peculato per l’utilizzo di 850 euro del Comune per acquistare decorazioni e suppellettili natalizie. Gli avv. Marco Scillitani e Maria Luisa Mosca hanno concordato con i pm una pena di 1 anno per la Tucci, pena sospesa.
In attesa di giudizio – Oltre a Landella, Iaccarino, Saurino e Tucci, in attesa di giudizio ci sono altre 14 persone: Daniela Di Donna moglie dell’ex sindaco e funzionario del Comune; gli ex consiglieri comunali Dario Iacovangelo, Antonio Capotosto, Consalvo Di Pasqua, Lucio Ventura e Pasquale Rignanese; il dipendente comunale Giuseppe Melfi; gli imprenditori Paolo Tonti e Francesco Landini; Rosario e Giuseppe Casparrini titolari di un negozio di ferramenta; Donatella Iaccarino e Giada Pirazzini, rispettivamente sorella e amica di Iaccarino; Michele De Carlo. Ieri mattina i difensori dei 16 imputati a rischio processo (gli avv. Michele Curtotti, Roberto Sisto, Giulio Treggiari, Gianluca Ursitti, Maddalena Manniello, Mario Antonio Ciarambino, Poti, Potito Marucci, Umberto Forcelli, Cinzia Talamo, Raul Pellegrini, Aurelio Follieri, Marcello Di Giuseppe, Carlo Gesueto, Massimo Garruto, Luigi Leo, mentre l’avv. Carlo Mari legale di Capotosto parlerà la prossima udienza) hanno chiesto al gup il non luogo a procedere, con proscioglimento da tutte le accuse. Il gup infine ha rigettato le richieste di alcuni difensori di dichiarare inutilizzabili intercettazioni e l’incidente probatorio dell’ottobre 2021 durante il quale Iaccarino ribadì le accuse contro Landella.