CARLANTINO - Indagini della Guardia di finanza sono in corso a Carlantino, nel Foggiano, su presunti illeciti riscontrati sia nella realizzazione di un’opera pubblica, sia durante le elezioni nel 2019.
Due imprenditori edili, legali rappresentanti di due imprese con sedi nelle province di Campobasso e Benevento, sono stati raggiunti da una misura cautelare interdittiva del divieto di operare con la pubblica amministrazione per un anno, a causa di presunte irregolarità rilevate in un appalto da un milione e 610mila euro per i lavori di sistemazione del cimitero di Carlantino dopo una frana. Secondo le indagini della Guardia di finanza, coordinate dalla Procura di Foggia, nonostante la procedura di evidenza pubblica fosse stata aggiudicata ad un’impresa edile di Benevento, gran parte dei lavori sarebbero stati svolti da un’altra impresa edile di Campobasso in totale assenza dei requisiti previsti dalla legge e dalle norme in materia di lavoro e di legislazione sociale.
La procura di Foggia ha inoltre accertato una frode nella realizzazione dell’opera appaltata.
Nell’ambito delle stesse indagini, in cui sono coinvolte otto persone, sono emersi anche presunti illeciti penali che sarebbero stati commessi in un seggio elettorale durante le amministrative del 2019, quando fu eletto sindaco di Carlantino Graziano Coscia. Tra gli indagati ci sarebbero anche il presidente e il segretario del seggio oggetto di indagine, un elettore, l’attuale vicesindaco di Carlantino Agostino Pozzuto, l'assessore in carica Pietro Goduti, e l’attuale responsabile dell’ufficio tecnico del Comune. «Ci affidiamo alla magistratura e confidiamo nel buon esito dell’indagine», commenta il sindaco Coscia.