Non si ferma l’ondata di intimidazioni a commercianti ed esponenti delle istituzioni nel Foggiano. La scorsa notte sono state incendiate due auto: erano di proprietà del consigliere comunale di San Nicandro Garganico, il leghista Costantino Sassano, e di suo padre. I due mezzi, una Suzuki Jimmy e una Daihatzu Rocky, erano parcheggiati in via Matteotti, sotto casa del consigliere. Al momento non sono state trovate tracce di liquido infiammabile ma gli investigatori non escludono la matrice dolosa del rogo.
L’esponente politico ha dichiarato agli inquirenti di non aver mai ricevuto minacce. «Facciamo quadrato attorno al nostro consigliere comunale - ha commentato il segretario provinciale della Lega, Daniele Cusmai - consapevoli che da oggi la sua missione politica può solamente avere più forza e passione, senza arretrare di un centimetro come è nel suo stile e nello stile Lega».
Questo attentato incendiario scuote la provincia di Foggia a pochi giorni di distanza da quanto avvenuto domenica scorsa, quando un incendio ha distrutto 23 mezzi della Buttol, ditta incaricata del servizio di igiene urbana per il comune di San Severo. Il giorno prima, invece, una persona incappucciata aveva tentato di dar fuoco all’auto del padre del sindaco di Carapelle, Umberto Di Michele. Il malvivente è stato però messo in fuga dall’intervento dei carabinieri.
Nelle prime due settimane del 2020 l’escalation criminale nel Foggiano aveva già fatto registrare dieci attentati, cinque a Foggia e cinque in provincia, ai danni di imprenditori, commercianti e anche dell’associazione di volontariato di Guardie Ambientali della Capitanata. Tra questi episodi, definiti dagli investigatori «particolarmente spregiudicati», c'è l’omicidio di Roberto D’Angelo, avvenuto il 2 gennaio scorso in viale Candelaro, zona molto trafficata della città.
Alle bombe e alla paura i cittadini hanno reagito partecipando in 20mila alla marcia contro la mafia, promossa da Libera il 10 gennaio. Ma all’indomani del corteo per la legalità, un ordigno è stato fatto esplodere davanti all’ingresso di una negozio di biancheria intima a Orta Nova, di proprietà della sorella del presidente del Consiglio comunale, al quale giorni prima era stata incendiata l’auto