L'operazione della Gdf
Elezioni 2019 a Apricena, un voto in cambio di 50 o 20 euro: 18 indagati. Il sindaco: «Non temo indagini»
Secondo le indagini, diversi cittadini comunitari avrebbero offerto il proprio voto e quello dei loro familiari in cambio di denaro
FOGGIA - I militari della Guardia di Finanza hanno avviato la notifica di 18 avvisi di conclusione indagini preliminari emessi dalla Procura di Foggia nei confronti di altrettante persone, accusate a vario titolo di condotte illecite in occasione delle elezioni comunali del maggio 2019 ad Apricena (Foggia).
Secondo le indagini, diversi cittadini comunitari avrebbero offerto il proprio voto e quello dei loro familiari in cambio di denaro, una somma tra 20 e 50 euro per singolo voto, mentre un presidente di seggio elettorale avrebbe omesso di rilevare nel verbale di operazioni dell’ufficio di sezione i numeri delle tessere elettorali di 86 persone, impedendo, di fatto, la possibilità di risalire a quanti si erano recati al seggio durante le votazioni. Un dirigente e un funzionario dell’Ufficio Anagrafe sono poi accusati di aver autenticato, oltre i termini di legge consentiti, le liste elettorali aggiunte dei cittadini della Ue, al fine di evitarne la decadenza dal diritto di voto. Inoltre, due agenti della Polizia municipale di Apricena secondo gli inquirenti avrebbero favorito, attraverso false attestazioni di residenza, l’ottenimento del reddito di cittadinanza a persone che non ne avevano diritto.
LE PAROLE DEL SINDACO DI APRICENA - «L'amministrazione comunale di Apricena non teme nessuna indagine perché lavora da anni solo ed esclusivamente nell’alveo della legalità e questo si evince giornalmente». Il sindaco Antonio Potenza commenta così l’indagine della Guardia di finanza che ha notificato oggi 18 provvedimenti di chiusura indagini preliminari per presunte irregolarità alle elezioni del maggio 2019 nel comune del Foggiano.
Potenza rileva che «a seguito dell’ennesima lettera (forse) anonima alla Guardia di finanza partì una indagine prima delle elezioni comunali di maggio. Dalle indagini preliminari effettuate dalla Gdf, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, risultano indagati l’Assessore Bianca Matera, 2 vigili urbani, 2 funzionari dell’ufficio anagrafe, ed altri cittadini».
Per il sindaco, è l’opposizione che sta «generando un clima di veleno e odio": «si tratta di alcune presunte anomalie, le elezioni di 8 mesi fa hanno consegnato un risultato di 3.400 voti di scarto tra la nostra lista e i perdenti», su poco più di 8mila votanti.