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Trasporto locale,dietrofront: Foggia «riavrà» 300mila km

 
Massimo Levantaci

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Massimo Levantaci

Assenteismo all'Ataf«Media di 19 giorni l'anno»

Giannini: «Previsto per tutti i capoluoghi». Gatta: «Non basta»

Mercoledì 09 Ottobre 2019, 10:57

FOGGIA - I sindaci chiedono alla Regione di rivedere il piano di trasporto pubblico locale (Tpl), ieri da Palazzo Dogana è partita una richiesta d’incontro con l’assessore regionale alla Mobilità, Gianni Giannini. La rimodulazione «taglia e cuci» non piace alle amministrazioni locali, «quelle a guida centrodestra» obiettano in Regione. Dalla Provincia il presidente Gatta in un certo senso conferma: ci sono comuni come Monte Sant’Angelo (centrosinistra) che subiscono riduzioni sul trasporto urbano del 65% «ma non fiatano». Gatta segnala inoltre il caso di Cerignola, comune che sta rivedendo la propria rete di trasporto urbano, per garantire più corse verso l’ospedale Tatarella, «ma ora rischia di vedersi tagliare diversi chilometri». Attenzione perciò alle parole: per la Regione si tratta solo di «spostamenti di chilometri dalla quota dei servizi minini (cioè essenziali, pagati dallo Stato: ndr) agli “aggiuntivi”, e viceversa». Il presidente della Provincia (e vari sindaci) invece non ha dubbi: «Sono tagli veri e propri». Diciamo pure che se non fossimo già in campagna elettorale i cittadini assisterebbero probabilmente a una discussione più pacata. Ma tant’è.

Facciamo due conti: il trasferimento di chilometri dai servizi minimi agli aggiuntivi in Capitanata è pari a 1,7 milioni, di cui circa 300mila sull’extraurbano. Ma per Foggia, che fino a pochi giorni fa lamentava una riconversione dai minimi agli aggiuntivi di 600mila km, la Regione fa un passo indietro: «Trecentomila km. li sposteremo dagli aggiuntivi ai minimi, lo stiamo facendo con tutti i capoluoghi di provincia come prevede la legge», annuncia Giannini. Dunque il trasferimento definitivo dovrebbe attestarsi intorno a 1,4 milioni di chilometri. «Ricordo - precisa l’assessore - che nei servizi minimi rientrano solo alcune specifiche tipologie di trasporto: lavoro, studio, sanità, decongestionamento delle aree urbane».
La «restituzione» di 300mila chilometri però non soddisfa il sindaco Landella (vedi intervista a fianco): «La quota assegnata a Foggia è intoccabile date le sopravvenute esigenze». «Lo dica alla Provincia - replica a stretto giro Giannini - sono loro che devono dirci come articolare il piano di bacino. La prossima settimana faremo l’assegnazione delle risorse, poi toccherà alle Province. Stiamo applicando la legge, garantendo i servizi minimi e spostando per particolari esigenze i chilometri di troppo sulla quota degli aggiuntivi, cioè a totale carico della Regione. Lo abbiamo fatto per salvaguardare l’utenza e i posti di lavoro delle ditte di trasporto. Di più non possiamo».

«La cosa strana - annota Gatta - è che quando ci sono dei chilometri da aggiungere se ne occupa la Regione, quando c’è da tagliare o rivedere qualcosa devono farlo le Province. Faccio un esempio per capirci: San Giovanni Rotondo è l’unica città in Puglia che riesce a ricavare il 35% dalla vendita dei biglietti, quindi si potrebbe autogestire. Eppure anche lì ci sarà una riduzione significativa sulle linee urbane e sarà la Provincia a dover rimediare».
Gatta insiste: «Spostare i servizi minimi sugli aggiuntivi significa mettere a rischio quel servizio di trasporto perchè fra due anni e mezzo scadrà il contributo regionale e chi ci sarà dopo potrebbe non rifinanziarlo. Mi sembra di stare al mercato». Giannini non ci sta: «La Regione non può fare bilanci oltre i tre anni come del resto tutte le amministrazioni pubbliche. Anche i servizi minimi hanno un limite di tre anni. Dico di più: le somme dei servizi aggiuntivi le metteremo nelle spese obbligatorie, vogliamo fornire le più ampie garanzie su questo punto ai Comuni e alle Province. Lo dirò anche ai sindaci della provincia di Foggia: ma si sbrighino a chiedere l’incontro perchè il tempo sta per scadere». 

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