l'analisi
Regionali, la destra si arrovella sul candidato e non impara dal passato
Un candidato civico della cosiddetta società civile, termine che ho sempre mal digerito, ha bisogno ancor più di tempo e deve avere una naturale empatia ed umiltà
Leggo i tanti interventi sull’identikit del candidato o super candidato Presidente alla Regione Puglia del centrodestra. Se posso permettermi, leggo la qualunque, e pur tuttavia rispetto il pensiero di chi non è - come dire - della materia. Un po' meno di chi mastica politica da molti lustri.
Spiego il mio pensiero. Come si costruisce un candidato ed una colazione competitiva? Intanto il tempo è la variabile più importante. Un candidato civico della cosiddetta società civile, termine che ho sempre mal digerito, ha bisogno ancor più di tempo e deve avere una naturale empatia ed umiltà. Il programma? Non serve, ovvero non serve nella misura in cui si spera. Le persone votano per empatia, consapevoli che i programmi sono, come dire, «è bella la mamma siete d’accordo?» E tutti a dire sì.
Deve farsi conoscere e se meritevole farsi apprezzare, deve cominciare ad avere dimestichezza con le dinamiche politiche, conoscere il territorio, i suoi rappresentanti; deve cominciare ad avere dimestichezza con la comunicazione, i giornali, la TV; deve cominciare a capire che una campagna elettorale regionale non è una passeggiata di salute; deve usare sobriamente le sue energie; deve affinare la raffinata arte della mediazione; deve circondarsi di una squadra di persone molto capaci, ma soprattutto deve in se avere tanta passione e tenacia. In una parola, non si crea in laboratorio. Il super candidato non esiste. Atteso che se un candidato Presidente viene lanciato per tempo, cresce nei sondaggi e ha di per sé un potere tale da essere attrattivo verso coloro i quali - con un buon consenso personale - intendono competere per un seggio in Consiglio regionale rimpinguando le liste. A parti inverse, se il candidato non c’è - come tutt’ora - ovvero non è competitivo, scatta il fuggi-fuggi dalle candidature, che io peraltro ritengo legittimo. Quando un candidato in Consiglio regionale non riesce a persuadere il suo elettore del suo candidato Presidente, è molto facile che dica «va bene, vota Presidente chi vuoi purchè voti me per il Consiglio».
Sento che questo accadrà. Un’analogia con Decaro, dato dai sondaggi in vantaggio? Ha costruito la sua immagine giorno per giorno e nulla è stato improvvisato. Il centrodestra nazionale, a partire dai Comuni capoluogo e grandi città dove era minoranza, avrebbe dovuto pretendere dai Coordinatori regionali della coalizione l’individuazione di un candidato Sindaco almeno un’ anno prima. Ancor più per le Regionali, per importanza e per estensione. Magari senza mettere la bandierina di questo o quel partito, un rituale devastante perchè si vince col 51 % e solo tutta una coalizione ben compatta può ambire a tale risultato. Ergo non è importante di che colore è il pelo del gatto l’importante è che mangi il topo.
L’umiliazione che il centrodestra ha subìto a Bari, peraltro abbondantemente prevista nonostante le indagini della Magistratura con l’ inchiesta «Codice Interno» e nonostante il coraggio e la tenacia di Fabio Romito( per lui solo due mesi per far campagna elettorale) avrebbe dovuto spingere il centrodestra regionale, oggi, ad individuare subito un candidato Presidente di Regione e a comunicarlo senza se e senza ma a Roma. Sprecate tutte queste opportunità, mi permetto di dedurre che per un civico non ci sarebbe più tempo, che i parlamentari candidati nulla aggiungerebbero e nulla toglierebbero perché se non eletti rimarrebbero in Parlamento. Come se ne esce?
A condizioni date un consiglio non richiesto al centrodestra: un giovane o meglio una giovane donna, da sempre dalla stessa parte e con buona esperienza politico-amministrativa, in modo da presidiare - se non eletto - una sana ed intransigente opposizione e costruire una nuova fase che, appunto, non ti può garantire alcun esponente della società civile e nemmeno i parlamentari, i quali non siederebbero un giorno all’opposizione in Consiglio regionale. A meno che qualcuno voglia già oggi dire che nonostante un nome prestigioso, ove mai disponibile, «non ce l’abbiamo fatta». Che lungimiranza!
A me piace tanto una massima di grande saggezza : «l perfetto è nemico del possibile». Essendoci oggi i frutti delle scelte fatte in passato, oggi quelle scelte sul centrodestra stanno pesando come macigni . Auguri, con stato d’animo assai dispiaciuto, alla mia Puglia.