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Suona la sveglia di Trump: il mondo globale non sarà più lo stesso

Suona la sveglia di Trump: il mondo globale non sarà più lo stesso

 
Rosario A. Polizzi

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Rosario A. Polizzi

STATI UNITI - Il presidente Donald Trump

Le regole della politica internazionale, i rapporti tra le nazioni e forse persino il modo di intendere il potere e la maniera di esercitarlo sono stati stravolti

Giovedì 17 Aprile 2025, 14:00

Bene, bene, ci siamo. Con l’arrivo di Trump, il mondo si è dovuto attrezzare ad affrontare una trasformazione senza precedenti. Le regole della politica internazionale, i rapporti tra le nazioni e forse persino il modo di intendere il potere e la maniera di esercitarlo sono stati stravolti. «Così percossa e attonita la Terra al nunzio sta»: Donald Trump ha suonato la sveglia e tutti hanno capito che la musica è cambiata.

Con il suo motto «America First», ha ribadito con forza un concetto chiaro: ognuno deve pensare a sé stesso. Il suo approccio diretto ha delineato una politica basata su interessi immediati e azioni concrete.

Non più «ombrelli», non più «gendarmi del mondo»: ognuno per sé, secondo una logica di realismo politico-economico più crudo. È evidente che, guardandoci attorno, e approfittando di questa ridefinizione economico-politica, gli Stati Uniti tendano a stabilizzare il proprio approccio isolazionista, mentre Cina e Russia rafforzano il loro ruolo sulla scena mondiale. Un Mondo che Cambia: ognuno per sé. Uno degli attori più colpiti da questo cambiamento è l’Unione Europea.

La necessità di ripensare la propria unità e indipendenza è diventata una questione cruciale, specialmente nelle politiche economiche e di difesa. L’Europa alla Ricerca di una Nuova Identità. La crisi economica post-pandemia ha mostrato la fragilità del sistema economico europeo, spingendo l’Ue a cercare una maggiore autonomia produttiva e finanziaria. Ha anche reso evidente come il governo dell’economia non possa essere affidato unicamente a un rigido sistema di regole. Le divisioni interne tra i Paesi membri rendono ancora più complessa l’elaborazione di una politica estera comune realmente efficace.

Il Messaggio è chiaro: ognuno per la sua strada! In questo scenario, sembra emergere una nuova regola del gioco: ogni nazione deve pensare prima di tutto ai propri interessi. La globalizzazione, così come la conoscevamo, sta cambiando volto, lasciando spazio a blocchi regionali più autonomi e ad alleanze più fluide e pragmatiche. Il futuro del sistema internazionale dipenderà da come i diversi attori sapranno adattarsi a questa nuova realtà.

Alcuni possibili scenari includono: una crescente competizione economica e tecnologica tra Stati Uniti, Cina ed Europa, con il rischio di un multipolarismo frammentato. A seguire una progressiva crescita dell’indipendenza strategica dell’Europa, specialmente in ambito energetico e militare. Infine un mondo meno cooperativo e più instabile, in cui le crisi globali (climatiche, sanitarie, economiche) saranno sempre più difficili da gestire senza una governance condivisa. Si superi questo stallo! Al solito basta schiocchi e ripetitivi partecipazioni radio-televisive! Fuori le proposte! L’incertezza è l’unica certezza. Cioè la politica globale non sarà mai più la stessa. Non più aspettando Godot.

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