Il pensiero

Nel buio del presente il mondo ritrovi un po’ di saggezza

alessandra peluso

Il 7 ottobre 2023 come l’11 settembre 2001 sono «giornate particolari» che ci hanno catapultato in un presente affastellato da paure, incertezze

Il 7 ottobre 2023 come l’11 settembre 2001 sono «giornate particolari» che puntellano la nostra Storia, hanno modificato senza dubbio la condizione geopolitica e ci hanno catapultato in un presente affastellato da paure, incertezze, attacchi terroristici, guerre. Ciò che è accaduto lo scorso anno, il 7 ottobre, si ricorderà in tutta Italia con manifestazioni, dibattiti, incontri, auguriamo non scontri, visto che di conflitti il mondo è oramai colmo. Un’invasione terroristica all’interno di confini israeliani ha suscitato sdegno, dolore ovunque, così come la reazione israeliana ha dimostrato non di essere proporzionale e circoscritta all’evento, ma anzi, Israele ha condotto i Paesi europei a una guerra atroce che perdura, causando vittime, distruzione. Una guerra che ha coinvolto anche i Paesi del Medio Oriente fin dagli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, quando gli ebrei cercavano di abitare la loro «terra promessa». Sofferenze che tormentano queste popolazioni dall’avvento di Cristo e che si leggono perfino nel libro sacro della Bibbia.

Tuttavia, evitando di porsi e tifare in modo fazioso, (la storia non si svolge in questo modo), è opportuno riflettere, non aizzare dissidi, né intervenire con atteggiamenti antidemocratici. Proibire infatti, non può che causare la rivolta, soprattutto quando si è consapevoli di avere idee o parole vere; così Spinoza: «Ogni uomo gode di totale indipendenza in fatto di fede e pensiero; non saprebbe mai cedere di sua spontanea volontà, tale diritto». Per inciso, sembra che la Democrazia sia diventata stretta, si usa e abusa, più che valorizzarne il senso lo si svuota di contenuto.

E allora, un impegno da attribuirsi potrebbe essere quello di cercare almeno tra popoli di aiutarci, sostenerci, indifferentemente dallo Stato di appartenenza: di essere a Oriente o a Occidente. La vita non distingue, né il sangue che circola nei corpi di ciascuno, né tanto meno la morte. A distinguersi e a opporsi sono invece gli interessi economici, perché è superfluo raccontarci fandonie, servono solo a occultare verità evidenti e manifeste da moltissimi anni dove si è combattuto tra israeliani e palestinesi per un «luogo» nel quale vivere, e che ha finito per coinvolgere l’intero globo per interessi commerciali, per profitto. Inoltre, la religione che diventa idolatria non comporta né fede né speranza, ma unicamente guerre che ci raccontano sono necessarie per raggiungere la pace. A quale costo? È fondamentale abbattere l’idolatria della religione, che conduce a schiavitù e risentimento. Gesù Cristo non fonda nello specifico una religione, ma una «fede» che ciascuno dovrebbe riporre in lui e nelle sue parole. Insegna agli uomini a essere liberi, non schiavi, né impostori.

I potenti della Terra, amministratori di Stati, si mostrano forti, inossidabili, con pretese surreali. Si pongono obiettivi di conquista come se fossero a un gioco di «Risiko», solo che qui si utilizzano tecnologie avanzate con il serio rischio di bombe nucleari. Non si fermano davanti a nulla. Sembra non abbiano cuore. Cercano di realizzare i propri personalissimi scopi. D’altronde, il popolo non è stato mai consultato né ascoltato, si è sempre proceduto con condizionamenti comunicativi, mediatici, fino a persuadere e far credere verità, le menzogne.

Le popolazioni si abbeverano di credenze, crescono tra l’odio e la rabbia, illudendosi che i capi abbiano a cuore il loro benessere. Non ci illudiamo. Basta osservare la realtà. Studiare. Nessuno poi sembra avere adeguate competenze, sensibilità, volontà di sedersi attorno a un tavolo o telefonarsi magari e tentare dei compromessi (facendo attenzione agli scherzi telefonici!). La democrazia è anche compromesso. Ciò che però risulta ancora più inquietante è che a governare le maggiori potenze mondiali ci siano per lo più uomini anziani, vero è che in passato ricordo - ci insegnavano - che gli anziani erano persone sagge, dalle quali apprendere. E ora, dov’è la saggezza? Sembra sia diventata come acqua nel deserto. Ma l’umanità per sopravvivere ha bisogno di acqua.

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