L'opinione
Ma qualcuno metta il naso nei debiti di AdI
Come era prevedibile e non ci voleva una zingara per indovinare che cosa avrebbe deciso il Tribunale fallimentare di Milano. Ha dichiarato lo stato di insolvenza per Acciaierie d'Italia spa, come aveva chiesto il socio pubblico di minoranza Invitalia
Come era prevedibile e non ci voleva una zingara per indovinare che cosa avrebbe deciso il Tribunale fallimentare di Milano. Ha dichiarato lo stato di insolvenza per Acciaierie d'Italia spa, come aveva chiesto il socio pubblico di minoranza Invitalia. Di qui,è stata ritenuta improcedibile la domanda di concordato con riserva presentata da AdI, anche per conto delle società AdI Energia, AdI Servizi Marittimi e AdI Tubiforma. L’ex Ad, Lucia Morselli, ha fatto il diavolo a quattro, ma ha dovuto - suo malgrado - soccombere, per ora. Il dopo si discuterà dopo, se ci sarà un dopo.
Lo stato di insolvenza emerge, si legge nella sentenza, “dall'irreversibile impossibilità di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni e dall’assoluta assenza di una liquidità di cassa per la sopravvivenza della continuità aziendale diretta”. Dal momento in cui, i giudici hanno dichiarato la mancanza di liquidità nelle casse di AdI, hanno dichiarato l’insolvenza, di conseguenza, è stata concessa l’amministrazione straordinaria. In base, al “proprio decreto Mimit provvede, valutati requisiti di cui all’articolo 1, all’amministrazione straordinaria e alla nomina del commissario straordinario con modalità di cui all’articolo 38 del decreto legislativo 270 in conformità ai criteri fissati dal medesimo Ministero”. Paradossalmente, il Mimit decide sia l’amministrazione straordinaria sia la nomina dei commissari, con un decreto del 18 gennaio, precedendo la decisione del Tribunale fallimentare. Doppio binario, quello del Mimit è quello del Tribunale. Caso più unico che raro. A fronte di ciò, ha preso l’abbrivio la composizione dell’amministrazione straordinaria. Giancarlo Quaranta è stato affiancato da altri due commissari scelti e voluti dal ministro Urso: il professore,Giovanni Fiori, e, il professore, Davide Tabarelli. Fiori, esperto di corporate e governance e internal auditing, e Tabarelli, presidente di NE Nomisma Energia ed esperto di ambiente. Anche l’Ilva, in amministrazione straordinaria, i commissari nominati dal già ministro del Mise, Luigi Di Maio, sono stati cambiati due su tre: Alessandro Diavoli, esperto in risanamento aziendale, è stato riconfermato , mentre avevano rimesso il mandato il fasanese ,Franco Ardito, e il grottagliese, Antonio Lupo. A loro posto, sono stati nominati:Francesco Di Ciommo, esperto in diritto bancario e finanziario, delle crisi di impresa, amministrativo e societario, e Daniele Savi,esperta in gestione della crisi di impresa è materia fiscale. Le due squadre commissariali, quella di as Ilva e quella di as AdI spa sono state completate e da subito sono entrare nei loro pieni poteri. Avendo dichiarato lo stato di insolvenza per Acciaierie d'Italia spa, consente, allo stesso tempo, di far scattare un'inchiesta con l'ipotesi di bancarotta sulla gestione e i conti dell'ex Ilva. E, guarda caso, la Procura ha aperto un fascicolo, senza reati e indagati, per ora. Sotto questo aspetto c’è molta carne a cuocere. Ad esempio, impiegabile la chiusura della Sanac: fabbrica leader italiana di mattoni refrattari per convertitori e altiforni. Rocco Palombella, leader nazionale UIlM, “perseguitato” dalle querele dalla Morselli, è categorico” Ora vogliamo che la Procura di Milano faccia piena luce sulla gestione economica dell’ex Ilva, come si è arrivati a questo disastro e accertare se ci sono state condotte penalmente rilevanti”. Precisiamo che a fine novembre 2023, AdI spa ha accumulato un debito pari a 3 miliardi e cento milioni. Una cifra da capogiro. Il che dovrà avere una spiegazione. Bene, anzi male, coloro che hanno creato la voragine debitoria dovranno spiegarlo, eventualmente, alla autorità inquirente. I bilanci di AdI spa sono come dio comanda? Se lo fossero nulla quaestio, altrimenti sorgeranno problemi penali. Che si sappia sia il privato con il 62% sia il pubblico con il 38% sarebbero, qualora,implicati, perché entrambi li hanno approvati. Beninteso, con la dichiarazione di insolvenza e l'avvio della procedura di amministrazione straordinaria, all'ex Ilva potranno essere concessi dal Mef "uno o più finanziamenti a titolo oneroso" per un massimo di 5 anni fino a un importo di 320 milioni di euro per il 2024. In più ci sono venuti fuori, una manna dal cielo, 150 milioni, in breve, provenienti dall’as dell’Ilva. Intanto, si è concluso in Commissione industria al Senato degli emendamenti al decreto legge sull’AdI, il cui arrivo in Aula è previsto per il 5 marzo. Inoltre è stato consentito alla Regione Puglia, - grazie a Michele Emiliano - di utilizzare avanzi finanziari per sostenere imprese dell’indotto nel rispetto della direttiva europea in materia di aiuti di Stato. Urso ha definito il provvedimento di politica industriale di portata nazionale. Di certo, occorre una strategia industriale, se il sistema Italia vuole essere competitivo nel mercato globale. Motivo per il quale, la troica commissariale entro sei mesi dal provvedimento dell’amministrazione straordinaria dovrà comunicare il piano industriale triennale comprendente tempi e costi del processo di de-carbonizzazione al Mimit e alla Regione Puglia. Nel 2018, il piano industriale che fu preparato si basava sulla de - carbonizzazione e sul ciclo integrale. Aspettiamo il nuovo piano, come la manna dal cielo, per capire come sarà il futuro dello stabilimento siderurgico di Taranto.