L'analisi

Tasselli di pace: dall’Ucraina andiamo in Russia nel nome di San Nicola

Monsignor Filippo Santoro - arcivescovo di Taranto

Desideriamo porre semplicemente un gesto, un’azione, una relazione umana là dove abbondano le analisi, le strategie, le battaglie per la comunicazione mentre il dolore e la sofferenza di questi due popoli cresce e l’incertezza avanza

Dopo la precedente missione «Tasselli di Pace /1» in Ucraina che si è svolta dal 25 al 27 aprile, l’Associazione compie ora la sua seconda tappa «Tasselli di pace / 2 - Mosca», portando in Russia un bassorilievo in terracotta dell’artista plastico Cosimo Giuliano raffigurante San Nicola di Bari mentre salva un gruppo di marinai in un mare agitato e mentre risuscita tre dei bambini messi in salamoia.

Gli amici dell’Associazione mi hanno chiesto di accompagnare anche questa missione dall’8 al 12 luglio a Mosca. La delegazione composta anche dal giornalista e presidente onorario della Associazione, Franco Giuliano, e dal nefrologo di Uniba Loreto Gesualdo partirà sabato 8 luglio in aereo da Bari (scalo a Istanbul) per Mosca dove nel pomeriggio del 10 sarà consegnato un bassorilievo in terracotta, dedicato a San Nicola.

L’Arcivescovo Cattolico Metropolita di Mosca, S. E. Mons. Paolo Pezzi si è detto ben lieto di accogliere questo bassorilievo nella sua Cattedrale dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, ed è in contatto con l’Arcivescovo Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, che incontrerà la nostra delegazione.

Questa missione, anche se è indipendente dalla visita del cardinale Zuppi a Mosca, ha come obiettivo accompagnare la profezia per la pace di Papa Francesco portando un’opera d’arte, segno della vicinanza dell’ «Associazione l’Isola che non c’è» al popolo russo come ha già fatto con il popolo ucraino. L’obiettivo della visita è offrire un segno di vicinanza al popolo che si manifesta nell’arte che unisce le genti di tutti i paesi, nella solidarietà e nella preghiera per la costruzione della pace.

Non portiamo analisi, strategie che in questo momento si moltiplicano soprattutto dopo la marcia su Mosca e la retromarcia su Minsk. Desideriamo porre semplicemente un gesto, un’azione, una relazione umana là dove abbondano le analisi, le strategie, le battaglie per la comunicazione mentre il dolore e la sofferenza di questi due popoli cresce e l’incertezza avanza quando tutta la strategia è posta nella corsa agli armamenti. Altri si dedicheranno ad analisi e strategie pensando di afferrare il senso di una politica, sempre più ingarbugliata, noi poniamo semplicemente un gesto, un rapporto, un dialogo a partire dall’arte e dalla bellezza e dalla fede. Ciò non toglie il valore della politica ma questa è sostenuta da gesti semplici pieni di significato. Incontreremo oltre al Metropolita di Mosca, l’Arcivescovo Antonij di Volokolamsk, la diplomazia: il Nunzio Apostolico del Papa S. E. Mons. Giovanni D’Aniello e l’ Ambasciatore Italiano a Mosca S. Ecc. Giorgio Starace che ci ha offerto tutto il supporto per ricevere e gestire il bassorilievo di San Nicola e poi staremo con la gente, condividendo le sofferenze e la speranza.

In questo senso, l’aspetto più importante della missione del cardinale Zuppi è stato l’incontro con il Patriarca di Mosca Kirill più che i due incontri con il consigliere per la politica estera di Putin, Yuri Ushokov. Il cardinale ha posto un segno di speranza essendo ben cosciente che non si possono aspettare risultati immediati e ha messo in evidenza «l’importanza dell’unità delle Chiese come fondamento perché la pace possa accadere».

Al tempo stesso qualcosa si è mosso «sulle questioni umanitarie, nel campo dell’assistenza e della protezione delle vittime del conflitto, adulti e bambini». Anche la nostra missione nasce all’insegna del dialogo, della visita diretta sui posti in conflitto ed offre in questa missione a Mosca il dono di un’opera d’arte raffigurante il santo tra i più amati del mondo ortodosso.

Dalla nostra Puglia l’associazione «L’isola che non c’è» porta questo bassorilievo in terracotta con il taumaturgo San Nicola che ridona la vita ai bambini e salva i marinai dalle acque agitate in una situazione drammatica per tutto il mondo alla quale purtroppo ci stiamo abituando. Invece non possiamo addormentarci affatto consegnandoci al gioco politico delle superpotenze e affidandoci ai bollettini di guerra che descrivono una conquista che non è avventa ed un contrattacco che stenta ad accadere. Seguendo il costante invito del Papa auspichiamo che prendano consistenza tavoli di negoziato, a partire dalle Nazioni Unite, creando una mentalità diffusa favorevole alla giustizia e alla pace come i beni più grandi da difendere e coltivare.

Che San Nicola ci protegga in questo mare agitato.

Non c’è solo l’iniziativa di Papa Francesco, che ha inviato a Mosca il cardinale Matteo Zuppi con il compito di avviare un percorso diplomatico e di dialogo. Ci sono anche le iniziative promosse dalla Associazione culturale «L’isola che non c’è», alla quale aderiscono 280 personalità: rettori, ambasciatori, governatori, sindaci e alti prelati.

La delegazione dell’Associazione guidata dall’Arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro e composta dal giornalista e presidente onorario della Associazione, Franco Giuliano, e dal nefrologo di Uniba Loreto Gesualdo partirà sabato 8 luglio in aereo da Bari (scalo a Istanbul) per Mosca dove nel pomeriggio del 10 sarà consegnato un bassorilievo in terracotta, dedicato a San Nicola, opera dello scultore pugliese Cosimo Giuliano.

L’opera sarà collocata nella Cattedrale cattolica di Mosca nel corso di una cerimonia presieduta dall’Arcivescovo Metropolita della Madre di Dio a Mosca, Monsignor Paolo Pezzi, da Monsignor Filippo Santoro, da un rappresentante della Chiesa Ortodossa, dall’ambasciatore d’Italia, Giorgio Starace e dai rappresentanti la delegazione de «L’Isola che non c’è».

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