Edilizia

Mercato del mattone in calo in Puglia -11,2%, a Bari -16,6

maristella massari

Foresio (Fimaa): «In tutte le province ci sono drecrementi»

A cquistare casa resta un sogno proibito per molti italiani, a causa dei rincari, ma la Puglia ancora resiste. La ripre- sa c’è, anche se lenta. I prezzi nel settore immobiliare sono schiz- zati ancor più alle stelle. Dati alla mano, per acquistare un’abita- zione al giorno d’oggi si spende in media il 16,1% in più rispetto al 2019, secondo uno studio con- dotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc) in collaborazione con Assoutenti. Milano risulta essere il comune più caro, con oltre 5.400 euro al metro quadro. Seguono Firen- ze (4.365 euro) e Bologna (3.566), mentre Trieste è la città dove, rispetto al 2019, i prezzi sono au- mentati di più, con una crescita del 50% in sei anni. Nella nostra regione come stanno le cose? Lo abbiamo chiesto al presidente di Fimaa Bari Bat Gigi Foresio.

Che bilancio possiamo fare? La casa per i pugliesi è sempre un bene rifugio?

«Il mercato immobiliare residenziale della nostra regione inizia ad accusare una fase di rientro dopo il boom di compra- vendite successivo al periodo pandemico che, tuttavia, non pregiudica i progressi fatti negli ultimi anni e si riporta ai livelli del 2021». I tassi sui mutui quanto incidono nella scelta dei pugliesi di comprare casa? «Il 2023 è stato un anno all’in- segna degli alti tassi di interesse e delle rate elevate per i mutui immobiliari con un meno 30% su base annua registrato nel pri- mo semestre 2023 e un miglio- ramento della situazione nell’ultima parte dell’an- no. Tuttavia, persisto- no alcune agevolazio- ni statali che hanno favorito l’acquisto sia di abitazioni da ristruttu- rare (bonus ristruttura- zioni, agevolazioni prima casa, superbonus) che di nuove costruzioni (sisma- bonus). Sicuramente il clima generale di instabilità economi- ca e le tensioni geopolitiche non aiutano».

Secondo il Wall Street Journal la Puglia è una delle poche aree dell’Italia meridionale, a sviluppare un settore immobiliare di lusso affidabile nel tempo che si concentra principalmente nelle aree della Valle d’Itria e del Sa- lento. Per il resto i numeri delle compravendite cosa raccontano?

«Il volume delle compraven- dite del 2023, rispetto al 2022, risulta in diminuzione in tutta la regione (-11,2%), con il picco ne- gativo del -16,6% registrato nella provincia di Bari, per arrivare a una variazione meno accentuata nel leccese con un -3,5%. Con uno sguardo nel dettaglio del merca- to immobiliare residenziale, il capoluogo incassa il maggiore decremento delle transazioni (-19,1%) in Puglia. Anche l’indicatore IMI (Intensità del Mercato Immobiliare) registra un legge- ro decremento. Sul piano pro- vinciale, il valore più alto dell’I- MI, pari a 2,15%, si registra nella provincia di Bari, il valore più basso invece lo ritroviamo nella provincia di Lecce (1,58%). Per tutte le province si riportano dei decrementi rispetto al 2022, ma si parla sostanzialmente di valo- ri prossimi allo zero».

E nei capoluoghi della Puglia che situazione si rileva?

«C’è un decremento signi- ficativo delle transazioni nelle città di Bari (-19,1%), mentre negli altri capoluoghi il dato è più ridimensionato partendo da decrementi più significativi per Foggia (-13,9%), Barletta-Andria- Trani (-12,8%) e Taranto (-10,9%), meno importanti per Brindisi (-5,7%). Lecce è l’unico capo- luogo con un incremento delle transazioni del 2%. Da un punto di vista meramente numerico, il capoluogo barese e le città com- ponenti la BAT sono gli ambiti territoriali con il più elevato numero di transazioni ef- fettuate pari rispettiva- mente a 4.245 e 2.398, assorbendo da sole il 53,2% dell’intero volu- me delle compraven- dite nei capoluoghi. Bari e Taranto sono i capoluoghi con mag- gior numero di transazioni (meno di 2000) con Foggia e Lecce al seguito (tra 1000 e 2000) mentre Brindisi e i capoluoghi della BAT rientrano nella fascia tra 500 e 1000».

Chi compra casa oggi?

«Non è tanto chi compra, quanto la tipologia che il merca- to richiede. Coppie o single sono in aumento e così ci si orienta su case con due o tre vani, magari già ristrutturate e con una do- motica spinta. Gli appartamenti multivano sorti negli anni ‘60 e ‘70 vengono spesso acquistati dalle imprese di ristruttura- zione e divisi in più alloggi. Sta cambiando la società e il mercato immobiliare cerca di adattarsi a questa rivoluzione sociale».

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