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Transizione verde: sfida-opportunità per il Mezzogiorno

Gianpaolo Balsamo

Di tutto questo si è parlato nell’appuntamento di Barletta di di «Hey Sud» che ha riunito intorno al tavolo rappresentanti del mondo istituzionale europeo, nazionale e della Puglia, con un obiettivo comune: dimostrare come trasformare la sfida della transizione ecologica in opportunità

La «transizione ecologica» è una sfida che l’Unione Europea, con il «Green Deal», ha lanciato al mondo: assicurare una crescita che preservi salute, sostenibilità e prosperità del pianeta, attraverso l’implementazione di una serie di misure sociali, ambientali, economiche e politiche, aventi come obiettivi, in linea con la politica comunitaria, la neutralità climatica, l’azzeramento dell’inquinamento, l’adattamento ai cambiamenti climatici, il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi, la transizione verso l’economia circolare.

Di tutto questo si è parlato nell’appuntamento di Barletta di di «Hey Sud» (il ciclo di talk ideato da Fabio Mazzocca, sales responsabile South area consulting, e promosso da EY nel Sud Italia con l’intento di avviare un confronto sulle principale tematiche di interesse territoriale tra imprese, professionisti, istituzioni e altri soggetti attivi) che ha riunito intorno al tavolo, moderato da Antonio Procacci (vicedirettore del gruppo Norba) rappresentanti dl mondo istituzionale europeo, nazionali e della Puglia, con un obiettivo comune: dimostrare come trasformare la sfida della transizione ecologica in opportunità.

«La transizione ecologica - ha evidenziato Claudio Meucci, Ey consulting market leader - è un’ambizione dell’Italia, dell’Europa e della Puglia che deve essere perseguita con grande determinazione a differenza di altri Paesi che stanno facendo la guerra alla sostenibilità. Investire nella transizione significa salvaguardare la salute di tutti i cittadini».

Ma, è risaputo, la transizione ecologica può anche creare nuovi posti di lavoro oltre che migliorare la qualità della vita e garantire un futuro più sicuro per le prossime generazioni.

«La transizione ecologica non è assolutamente un’utopia, è un’esigenza del mondo e io sono convinto che la prossima generazione sarà la prima che avrà l’opportunità di realizzarla cioè di lasciare un pianeta più pulito di quello che ha trovato. Certo - ha spiegato il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino - bisogna insegnare alle giovani generazioni che abbiamo la tecnologia, abbiamo gli strumenti per produrre energia da fonte rinnovabile per abbattere le emissioni di CO2. Dobbiamo procedere nella strada che abbiamo già intrapreso con un mix di risorse energetiche, con l’utilizzo di accumuli di sistemi all’idrogeno. Bisogna cercare di costruire un assetto legislativo e anche un assetto industriale che sappia in qualche modo accompagnare questa transizione e sfruttarle pienamente i vantaggi».

Anche le piccole e medie imprese (Pmi), che costituiscono ancora la spina dorsale dell’economia del nostro Paese, della Puglia e del Sud, si trovano ad affrontare difficoltà considerevoli nel ridefinire il loro modello di business alla luce delle crescenti pressioni ambientali.

«La Puglia ha una grandissima opportunità se si considera che, assieme alla Sicilia, è il luogo dove alcune risorse naturali (sole e vento) abbondano. È opportuno, in un’ottica di transizione, puntare in modo deciso sullo sviluppo delle rinnovabili nella nostra regione avendo la consapevolezza che un è settore energetico industriale. Ma, in realtà, non abbiamo una filiera delle rinnovabili e, quindi, è un peccato non poter incrementare il processo di filiera con tutti i vantaggi che genera».

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