I dati
Rapporto Bankitalia 2022: l'economia lucana è in affanno
Le speranze per il 2023 sono legate all’impatto che le risorse del Pnrr avranno nel territorio
E’ «in affanno» l’economia lucana nei primi nove mesi del 2022, durante i quali si è assistito ad un recupero lento, in un quadro di profonda incertezza, sul quale hanno inciso l’aumento dell’inflazione e i costi di produzione: è questo il quadro che emerge dal Rapporto annuale della Banca d’Italia sull'andamento della economia della Basilicata, presentato, stamani a Potenza, dal direttore delle filiale di Potenza della Banca d’Italia, Gennaro Sansone, dal suo vice Paolo Lucchese, dal responsabile dell’ufficio analisi e ricerca economica della sede di Bari, Maurizio Lozzi, e dal coordinatore del rapporto, Vincenzo Mariani.
Il rallentamento che si è registrato soprattutto nella seconda parte dell’anno - hanno spiegato gli analisti - ha riguardato tutti i settori produttivi, fatta eccezione per l'industria estrattiva, e in particolare il settore di produzione delle auto è in difficoltà e questo ricade negativamente sull'export. Il settore terziario, commercio in particolare, è stato fluttuante tra una prima parte dell’anno in crescita e una seconda in perdita per il trend dei consumi.
Segnali incoraggianti, invece, dal settore turistico, specie nei mesi primaverili e per quello che riguarda il settore delle costruzioni, mentre per quello che riguarda i finanziamenti bancari ai privati si registra una crescita minima che riflette l'accelerazione del credito al conmsumo e ai mutui per le famiglie e il rallentamento di quello alle imprese.
Nel dettaglio, dal Rapporto annuale di Bankitalia emerge una crescita notevole nel comparto estrattivo, sostenuto dalle quotazioni degli idrocarburi: la produzione del gas è aumentata del 13,1% nei primi sei mesi, mentre è lievemente calata (-2,4%) quella del petrolio.
Il settore degli autoveicoli ha confermato segnali di difficoltà con le vendite delle auto prodotte nello stabilimento di Stellantis a Melfi (Potenza) che si sono ridotte rispetto al 2021: circostanza che ha penalizzato l’export in regione, dal momento che i due terzi delle esportazioni lucane riguardano, appunto, i mezzi di trasporto. Le imprese hanno segnalato le difficoltà connesso all’aumento dei prezzi delle materie prime, dei costi e dei tempi della logistica, che hanno determinato crescita dei prezzi di vendita e riduzione die margini di profitto.
Grazie al «Superbonus 110%», per il quale in Basilicata sono state prodotte 3.400 perizie di tecnici autorizzati - più del triplo dello scorso anno - nel settore delle costruzioni si è registrata un’ulteriore crescita. Così come nel settore dei servizi, dove si registra un aumento della spesa delle famiglie, è stato il turismo a contribuire (+23,9%) a una crescita rispetto al 2021.
L’analisi della Banca d’Italia ha posto in evidenza un prevedibile rallentamento, dopo la ripresa del 2021, dei consumi delle famiglie che, in previsione del prossimo anno, potrebbero aumentare in relazione alle misure introdotte da Governo per mitigare i rincari energetici e della Regione con il «Bonus Gas».
Le speranze per il 2023 sono legate all’impatto che le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) avranno in Basilicata: «L'andamento degli investimenti potrebbe aumentare. I 730 milioni destinati alla Regione Basilicata - ha spiegato Sansone - se pienamente utilizzati nei tempi previsti potrebbero indurre una crescita della spesa degli enti di oltre il 50% rispetto alla media del periodo 2014-2019».
«Per noi la Banca d’Italia ha avuto il merito di suonare la 'sveglià alla Giunta Bardi». Lo ha scritto, in una nota, il segretario regionale della Basilicata della Uil, Vincenzo Tortorelli, riferendosi alla presentazione del rapporto sull'economia lucana.
Secondo il rappresentante sindacale, «l'aggiornamento congiunturale sull'economia della Basilicata contenuto nel rapporto che la Banca di Italia ha presentato oggi ha almeno tre elementi di allarme: dopo la ripresa avvenuta nel 2021, il mercato del lavoro lucano ha rallentato nel primo semestre di quest’anno; il ricorso alla cassa integrazione, seppur in diminuzione, rimane elevato nel confronto storico; l’occupazione femminile, maggiormente colpita dalle conseguenze della pandemia, è risultata in diminuzione (-3,4 per cento), al contrario di quella maschile che è cresciuta dell’1,5 per cento. Sono questi - ha continuato - ulteriori ed 'autorevolì indicatori economici che avvalorano la preoccupazione del sindacato per l’autunno caldo in Basilicata con tutte le problematiche acuite da alcune vertenze aziendali con centinaia di posti di lavoro in pericolo».
Per Tortorelli, «l'attesa non può essere rivolta solo ai provvedimenti, le misure e le azioni del Governo nazionale al quale la Uil ha chiesto innanzitutto di salvaguardare il potere di acquisto dei salari erosi dall’inflazione. La Giunta regionale di fronte al rapporto di Banca Italia non può limitarsi a leggere gli aspetti positivi segnati dal recupero dell’economia lucana nei primi nove mesi dell’anno, anche se, come avvertono dirigenti e funzionari della sede lucana della Banca d’Italia, con intensità inferiore rispetto allo scorso anno. Ci sono chiari segnali di crisi specie nel comparto automotive e costruzioni che non vanno sottovalutati. L’analisi e la riflessione in un contesto di confronto autentico con le parti sociali - ha concluso il leader lucano della Uil - sono le precondizioni per affrontare le grandi emergenze di questa fase autunnale e sui fronti costi energetici e spese primarie delle famiglie».
«Il quadro di incertezza che emerge dai dati resi noti oggi dalla Banca d’Italia era ampiamente prevedibile per effetto della crescita dei prezzi dei prodotti energetici e dei beni di consumo degli ultimi mesi e il conseguente deterioramento delle aspettative di crescita». Lo ha detto, attraverso l’ufficio stampa, il segretario generale della Cisl Basilicata, Vincenzo Cavallo, commentando il rapporto sull'economia lucana presentato stamani a Potenza dalla Banca d’Italia.
Per il leader lucano della Cisl, «si conferma dunque la necessità di intervenire tempestivamente per sostenere la domanda agendo con misure straordinarie a tutela del potere di acquisto delle fasce di reddito medio-basse e dei livelli occupazionali nelle imprese più esposte alla crisi. L’avvio del confronto tra parti sociali e Governo indica che esiste uno spazio di condivisione per affrontare con senso di responsabilità e spirito collaborativo lo sforzo necessario alla messa a punto di politiche che - ha concluso Cavallo - vanno nella direzione dell’equità sociale e della tutela dei più deboli».
«Oggi Banca d’Italia evidenzia il 'rilevante contributo della Regione per ridurre la spesa delle famiglie relativa al gas, finanziato attraverso le compensazioni ambientali relative alle attività estrattivè, relativamente ai rincari sui bilanci familiari». Lo ha sottolineato - in una nota diffusa dall’ufficio stampa - il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (centrodestra).
Per il governatore lucano, «il rapporto di Bankitalia evidenzia elementi positivi dell’economia lucana e le criticità della congiuntura che stiamo vivendo, ma grazie alla nostra misura - ha concluso Bardi - contiamo di tenere a freno l'inflazione e di attrarre nuovi residenti in Basilicata».