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Carlantino, uffici scolastici spostati a 40 minuti di macchina, sindaco propone referendum: «Ci accorpiamo al Molise»

 
Redazione online

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Carlantino, uffici scolastici spostati a 40 minuti di macchina, sindaco propone referendum: «Ci accorpiamo al Molise»

Nella cittadina c'è un istituto comprensivo frequentato attualmente da una trentina di studenti: segreteria e dirigenza sono state spostate da Celenza Valfortore, a cui erano annesse, al più lontano comune di Casalnuovo Monterotaro

Martedì 18 Febbraio 2025, 11:41

CARLANTINO - Gli uffici scolastici vengono spostati a 35 chilometri di distanza e a 40 minuti di auto e il sindaco protesta proponendo anche, attraverso l’indizione di un referendum popolare, di lasciare la Puglia per accorparsi al Molise. Accade a Carlantino, piccolo comune di circa 800 abitanti del Foggiano ai confini con il Molise. Nella cittadina c'è un istituto comprensivo frequentato attualmente da una trentina di studenti (scuola materna, dell’infanzia e media). La segreteria e la dirigenza sono state spostate da Celenza Valfortore, a cui erano annesse, al più lontano comune di Casalnuovo Monterotaro.

«In base al nuovo piano di dimensionamento della rete scolastica - spiega il sindaco di Carlantino Graziano Coscia - l'istituto comprensivo di Celenza è stato azzerato con la conseguente collocazione della segreteria scolastica nell’ambito dell’istituto comprensivo di Casalnuovo Monterotaro. Questo significa che le famiglie di Carlantino, quando avranno bisogno di recarsi in segreteria, anziché percorrere 7 chilometri per raggiungere Celenza, dovranno fare un viaggio di 35 chilometri e 40 minuti d’auto per recarsi negli uffici scolastici - denuncia Coscia -. Dei diritti delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi e delle loro famiglie si fa carta straccia, costringendo i genitori a percorrenze che d’inverno diventano ancora più lunghe a causa di pioggia, ghiaccio e neve. Senza considerare l'aggravio dei costi».

Il primo cittadino sottolinea che «il messaggio che la Regione Puglia e il presidente Michele Emiliano lanciano con questo provvedimento è mortificante. La scuola è un diritto garantito dalla Costituzione, per tutti, anche per i nostri paesi. Se Emiliano non ci vuole lo dica, così il paese e la nostra diga di Occhito li facciamo passare al Molise». Il primo cittadino chiede «al governo regionale di tornare sui propri passi e riaprire la dirigenza scolastica di Celenza Valfortore». 

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