l'incredibile storia
Le spese per le «nozze che non furono» della sposa infelice: nessuno vuole restituirle i soldi
Nessuno pare abbia intenzione di restituire i soldi ricevuti dalla donna che ha organizzato il matrimonio senza marito
Tutti sapevano, ma nessuno ha fatto nulla per evitare che Esperanza (la sposa infelice che il 10 luglio scorso si è presentata all’altare sperando che l'uomo dei suoi sogni arrivasse) smettesse di organizzare il matrimonio diventato poi un caso nazionale. Lo sapevano alcuni colleghi di lavoro, ma anche alcuni dei fornitori a cui la donna si era rivolta: era stato lo stesso «sposo inesistente», una volta scoperta la vicenda, a inviare pec al datore di lavoro della donna e ad alcuni commercianti per informare che quelle nozze, in realtà, non ci sarebbero mai state. Eppure tutti sono andati avanti come se nulla fosse: chi era informato di quel pasticcio oggi si difende dicendo di aver rispettato la privacy. Non faremo i loro nomi e continueremo a non indicare nemmeno il luogo della Puglia in cui tutto è avvenuto: perché questa storia, scovata e raccontata a luglio dalla Gazzetta, è una storia di solitudine.
Le «nozze che non furono» sono costate quasi 15mila euro tra la caparra alla sala ricevimenti, la musica, il fioraio, il noleggio di un'automobile, le bomboniere e l'abito da sposa. Denaro che ora l'avvocato Angela Cortese sta cercando di recuperare, ma l'impresa è ardua. I contratti, formalmente, sono firmati e validi. Dal punto di vista legale c'è ben poco da fare. «È un tentativo che faccio richiamandomi al senso di umanità - spiega Cortese alla Gazzetta – e devo dire che le reazioni sono profondamente diverse». Le richieste dell'avvocato hanno fatto breccia solo nel cuore di due fornitori: «La sala ricevimenti – spiega la professionista – è stata davvero encomiabile: avrebbe potuto pretendere il pagamento dell'intero importo, ma non solo ha scelto di non farlo, si è anche resa disponibile a restituire una parte della caparra. Stanno facendo i conti per comprendere le spese vive sostenute e poi restituiranno una somma alla mia cliente». L'altro è il titolare della società che ha noleggiato l'auto con cui Esperanza è giunta dinanzi alla chiesa: «Anche lui è stato gentile: si è detto pronto, vista la situazione, a restituire metà della piccola somma che ha ricevuto. Tratterrà il resto per le spese di lavaggio dell'auto, carburante e il pagamento di un collaboratore che quella mattina svolgeva la funzione di autista».
Per gli altri, invece, la strada appare profondamente in salita. Non tutti hanno ricevuto la comunicazione ufficiale che quel matrimonio non ci sarebbe stato. Contattati dalla Gazzetta, hanno sostanzialmente offerto le stesse risposte: «Abbiamo fatturato» oppure «C'era un contratto firmato». Il responsabile della squadra musicale, però, dice di aver saputo tutto solo una volta giunto al ristorante: «Non fateci cattiva pubblicità» ha tenuto però a precisare.
Tra i primi a sapere che quel matrimonio non si sarebbe celebrato c'è chiaramente il parroco che non ha mai ricevuto i documenti per istruire la pratica canonica e quindi, circa un mese prima delle nozze, ha fatto firmare un documento alla sposa in cui questa dichiarava di annullare la prenotazione della chiesa. Quella carta, poi, ha fatto un po' il giro: è giunta persino nel luogo di lavoro della sposa, ma nonostante mancassero diverse settimane alla celebrazione, nessuno è intervenuto. Né i vertici né i colleghi. Forse per pudore, forse per imbarazzo, forse per non metterla nei guai. C'è un messaggio vocale inviato da una collega che di fronte all'idea di ripensamento di Esperanza, le dice addirittura che è stata coraggiosa a organizzare tutto quanto: «Io fossi in te non mi sarei avventurata in un’organizzazione così complicata. Sei brava. Però questo comporta sicuramente paura». Eppure quel piccolo cedimento poteva essere l’occasione per fermare tutto e salvare il salvabile. E invece niente. Anche in quella occasione, Esperanza è stata sola. Tutti gli altri sono rimasti a guardare. Come quella mattina dinanzi alla chiesa.