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Da Bari all'America, tra libri e pallone: il sogno di Rebecca

 
Redazione online

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Da Bari all'America, tra libri e pallone: il sogno di Rebecca

La barese Rebecca Difronzo

L'ex portiere della Pink vola in Texas, per "sfondare" negli studi e nella sua passione calcistica

Venerdì 25 Febbraio 2022, 17:18

17:26

BARI - Oh yes. Alla conquista degli States. Da Bari al Texas, dalle Pink e dalla serie B italiana di calcio femminile, al campionato universitario Ncaa con la Saint Mery's Univesity di San Antonio. È la storia di Rebecca Difronzo, 19 anni e in testa un'idea meravigliosa. Sfondare nel calcio femminile che conta, senza mettere da parte lo studio. Perché se di colpo il pallone dovesse sgonfiarsi, un «pezzo» di carta è sempre bene tenerlo in cassaforte. Anche perché, poi, è proprio grazie alla scuola che la giovane numero uno si è ritrovata dall'altra parte del mondo. La dimostrazione vivente che libri e pallone possono andare a braccetto se sorretti da volontà e cattiveria agonistica.
Negli States il mondo sportivo universitario rappresenta un vero e proprio serbatoio dal quale società prof attingono in continuazione. Basket, calcio, baseball, atletica raccolgono a piene mani dalla galassia universitaria. Sogni che si trasformano in realtà, contratti in grado di cambiare la vita fino alla... settima generazione. Senza contare, poi, che il calcio femminile statunitense è un punto di riferimento del movimento mondiale, come testimoniano i titoli mondiali vinti dalla squadra a stelle e strisce. Dal 5 agosto dello scorso anno Rebecca è dall'altra parte del mondo. A parare e studiare, studiare e parare.
LA VIA AMERICANA - «Dopo la maturità, l'idea era quella di continuare a giocare ad alti livelli e frequentare l'università allo stesso tempo. Ho ritenuto che in Italia fosse un progetto difficile da portare avanti e mi è venuta in mente l'America per concretizzare il mio desiderio. Da queste parti è più semplice far coesistere la figura di studente-atleta. Mi sono rivolta a una agenzia, la “College life Italia”: mi hanno aiutato a costruire il mio profilo di studentessa-calciatrice. I contatti con una serie di allenatori sono stati immediati. Ho ricevuto offerte di contratto per meriti sportivi e accademici, tipo borse di studio. La Saint Mery's University di San Antonio in Texas è stata la più convincente. Frequento il corso di laurea in “Business” e gioco in un campionato che per livello può tranquillamente essere paragonato alla B italiana. Qui il calcio è molto competitivo, sarebbe fantastico riuscire a sbarcare fra le professioniste. Perché negli Usa il calcio femminile è uno sport professionistico... Da un punto di vista calcistico sono ancora della Pink, perché gioco in un campionato unviersitario. In questa Università sono l’unica italiana, mentre nel campionato che affrontiamo c’è un’altra italiana, di proprietà del Parma. È chiaro che mi piacerebbe molto arrivare a giocare nel massimo campionato Usa, ci proverò con tutte le mie forze
NEL SEGNO DI BUFFON - «La mia passione per il calcio nasce per alcunme coincidenze. Quando ero piccola, con mio cugino guardavamo continuamente partite in tv. Poi lui voleva giocare con il pallone. E siccome ero l’unica, mi mettetva in porta. Più una sua esigenza che un mio piacera. Ma devo dargli atto di avermi “scoperta”. Ho cominciato a vedere video di portieri su youtube e poi è iniziata la mia lunga avventura con la Pink, società con la quale ho esordito in Serie A e alla quale sarò sempre grata. Fra le donne, non ho dubbi: il mio idolo è l’americana Hope, nazionale. Fra i maschi ho sempre provato a rubare segreti a Dida e Buffon».
LA PINK - «Un tassello fondamentale della mia vita. La società barese mi ha seguita sempre, vista crescere. HO un rapporto strettissimo con tutte loro, a cominciare dalla presidente Alessandra Signorile e dalla manager Isabella Cardone. Proverò a farmi spazio anche per loro».
LA PUGLIA NEL CUORE - «Il rapporto con la mia famiglia è costante e non potrebbe essere diversamente. Avere alle spalle gente come loro, è decisivo. Voglio renderli orgogliosi, mi hanno sempre appoggiata nella mia passione calcistica e non solo».

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