«Avevo cominciato a buttare giù queste righe per Leo, il figlio della mia migliore amica nato in piena pandemia, per augurargli una vita serena e appagante. Poi mi sono accorta che questi principi erano universali, validi per avvicinare quante più persone possibili alla psicologia». A parlare è Carolina Capone, psicologa, psicoterapeuta, e ora anche scrittrice, che ha appena pubblicato il suo primo libro, «Il segreto delle 12 chiavi per vivere più sereni», uscito per Giacovelli editore. Il volume verrà presentato alla libreria Feltrinelli di Lecce, in via Templari, giovedì 9 giugno alle 18.30.
Un'opera che in 12 capitoli (più un bonus «Scrivi la tua storia») analizza tutti gli aspetti della vita, dalla famiglia agli amici, dal lavoro all'accettazione di sé, parlando di psicologia in chiave pop: «La pandemia ci ha tolto tanto - racconta alla «Gazzetta» - ha fatto capire l'importanza della vita, ma spesso siamo portati a valutarla in modo globale, come se dipendesse da una cosa sola. In realtà sono tanti i fattori che la rendono interessante, attiva, o deprimente».
E ognuno di questi fattori diventa una delle «12 chiavi» sviscerate, con consigli, citazioni, in un linguaggio chiaro e accessibile a tutti che cerca di scardinare quell'alone di distacco che ancora oggi molti hanno nei confronti della materia. «Uno dei miei motti è "Chi va dallo psicologo non è pazzo" - continua Carolina - Nell'immaginario comune c'è l'idea del manicomio, la paura di essere giudicati, di avere qualcosa di strano ed essere “rinchiusi”. È una paura comune, come quella di essere visti mentre si entra nello studio di uno psicologo ed essere considerati matti. Ci tengo a far conoscere la materia, a far capire che il professionista conosce l'organizzazione della mente, ma il lavoro lo fa tutto la persona».
Un volume che ha fatto breccia anche nel cuore della nonna dell'autrice, 93 anni e mente lucidissima, proprio perché Carolina è abituata a parlare di grandi temi in maniera accessibile; ha già collaborato con diverse testate e condotto una rubrica in radio: «Si parlava di psicologia utilizzando esempi quotidiani, "perché le catastrofi in tv piacciono tanto", "perché le bambole fanno paura"». E spende parole di stima anche nei confronti della casa editrice Giacovelli, attiva tra Locorotondo (Ba) e Milano, che ha fin da subito creduto nel progetto: «Sono stati squisiti, l'editore, Paolo Giacovelli, ha solo 29 anni ma una grande esperienza e una sensibilità innata. E la editor, Anna Mazza, siciliana, mi leggeva quasi nel pensiero, è stata delicata e attenta a non cambiare mai il senso delle parole, in psicologia aspetto molto importante». E poche settimane fa, l'«esordiente» Carolina è stata al Salone del Libro di Torino: «Un'esperienza meravigliosa, con tanti autori indipendenti ci siamo fatti i complimenti e regalati i rispettivi libri. E poi tanti big, artisti importanti. Dopo la chiusura per l'emergenza sanitaria è stato un evento fondamentale per dar voce alla cultura e allo spettacolo». Un inizio promettente, ma non sarà l'unico lavoro editoriale dell'autrice, che svela di essere già all'opera per un'altra produzione, sul lutto e la sua elaborazione. Del resto già tanti anni fa sapeva cosa avrebbe voluto fare nella vita, anche se le sorprese non mancano mai. Il libro è una di queste.