Balzo in avanti dei casi

Il Covid morde la Puglia. L'esperta: «Era previsto»

Gianpaolo Balsamo

I dati Gimbe confermano un +41% dei contagi rispetto a una settimana fa

Ci risiamo, potremmo dire. Così come ampiamente previsto e anticipato dagli esperti, infatti, il Covid torna a correre veloce anche in Puglia.

A confermarlo è la prof. Maria Chironna, docente di Igiene dell’Università di Bari e responsabile dei laboratori Covid regionali, commentando i dati del monitoraggio della Fondazione Gimbe che attestano come, dal 28 settembre al 4 ottobre, c'è stato un incremento del 41,3% rispetto a sette giorni prima. Aumentano anche i casi attualmente positivi, passati a 320 ogni 100mila abitanti. Si conferma, quindi, il trend in peggioramento, le prime avvisaglie c'erano state già la settimana scorsa con una lieve risalita dei casi di positività. Resta, però, sotto media nazionale l’occupazione dei posti letto in area medica (4,9%) mentre sono sopra media nazionale i posti letto in terapia intensiva (2%).

«L’incremento dei contagi Covid e delle ospedalizzazioni sia a livello nazionale che regionale era stato previsto con l’inizio della scuola, la ripresa delle attività produttive e il venir meno dell'obbligo di indossare le mascherine», spiega la prof. Chironna. «Certo, ci troviamo in una situazione profondamente diversa rispetto al 2021. È importante, comunque, che chi è fragile, immunocompromesso o over 65 non perda tempo per vaccinarsi e lo faccia subito visto che da circa un mese c’è stato il via libera al nuovo vaccino bivalente contro Omicron 5».

Sulla ripresa dei contagi legata a determinate varianti, la cattedratica barese chiarisce: «Esiste un monitoraggio delle varianti a livello internazionale e nazionale per individuare le cosiddette “varianti di preoccupazione”. Al momento sono sotto osservazione alcune sotto varianti di Omicron che potrebbero rivelarsi più contagiose ma non possiamo ancora fare previsioni attendibili sul loro impatto. Infine, sulle raccomandazioni, la prof. Chironna ribadisce che, nonostante non ci si più alcun obbligo, è consigliabile continuare ad usare la mascherina, l’aerazione dei locali, l’igiene delle mani, ponendo attenzione alle situazioni di assembramento. «Il fatto che non sia più un obbligo non significa che non sia più utile», evidenzia la docente barese. È inoltre consigliato completare i cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano strumenti necessari a mitigare l'impatto soprattutto clinico dell'epidemia.

In Basilicata, invece, sempre secondo il monitoraggio settimanale sull'andamento della pandemia svolto dalla Fondazione Gimbe, nell’ultima settimana «si registra una performance in miglioramento per i casi attualmente positivi per 100 mila abitanti (981 rispetto agli 879 della settimana precedente) e si evidenzia un aumento dei nuovi casi (34,5%) rispetto alla settimana precedente.

Sotto media nazionale i posti letto in area medica (6,8%) e in terapia intensiva (0%) occupati da pazienti Covid-19».

«La percentuale di popolazione con oltre cinque anni di età che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 8,9% (media Italia 10,1%) a cui aggiungere la popolazione con oltre cinque anni temporaneamente protetta, in quanto guarita da Covid-19 da meno di 180 giorni, pari al 1,7%; la percentuale di popolazione con oltre cinque anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari a 9,5% (media Italia 11,2%) a cui aggiungere la popolazione con oltre cinque anni guarita da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell’immediato, pari al 5,7%; il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 9,9% (media Italia 17,7%)

La popolazione fra cinque e undici anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari 45,3% (media Italia 35,2%) a cui aggiungere un ulteriore 4,3% (media Italia 3,3%) solo con prima dose.

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