L'anniversario

Laterza, 120 anni di cultura meridionale

Fulvio Colucci

La Casa editrice festeggia e lancia una sfida (con premi) ai lettori

Quei 120 anni a Mezzogiorno della Casa editrice Laterza scoccheranno il prossimo 10 maggio sospesi, più che tra modernità e futuro (ovvio), sul tratto distintivo dell'antico sogno di Giovanni: rendere la scrittura, i libri, l'editoria, luoghi d'incontro fra anime, sensibilità, persone.
Più di tutto il prezioso carteggio fra l'editore che aveva aperto la libreria nel 1896, fondando la Casa editrice nel 1901 e Benedetto Croce, valgono le parole che il filosofo dedicò in esergo a Thomas Mann nella Storia d'Europa nel secolo decimonono prendendole dal XXIIIesimo canto dell'Inferno di Dante: Pur mo venieno i tuo’ pensier tra ’ miei, con simile atto e con simile faccia, sì che d’intrambi un sol consiglio fei. Croce omaggiava Mann e pensava al suo rapporto con Giovanni Laterza e a quella forza di scambio, effetto fisico prodotto dalla sfida gravitazionale dell'editoria meridionale che era sfida a tutto, insieme, all'analfabetismo e al prevaricante monopolio culturale del positivismo piemontese.
Pensieri, incontri, consigli e sentieri comuni. Quello «fatale» di Giovanni con «don Benedetto» all'alba del secolo breve; quello tra Vito Laterza e Leonardo Sciascia a metà anni '50, quando Vito ha già scoperto le carte creando la rete degli «amici di Casa Laterza» perché il dopoguerra esigeva solidarietà anche culturale, i tuo ’ pensier tra ’ miei, ma in una chiave plurale, di comunità, tramontata l'epoca del «grande timoniere» intellettuale.
Dalle premesse dell'accoglienza, della curiosità, dell'interesse letterario minuto e mai grossolano - perché il libro diventi «quasi un uomo» e non un affare non solo per Nietzsche (memorabile L'introduzione a Nietzsche di Gianni Vattimo pubblicata qualche anno fa) -, nasce la sintonia con lo scrittore Siciliano. Prima che Le parrocchie di Regalpetra divenissero tali, tra i titoli vagliati per il debutto sciasciano Vito Laterza propone «Il sale sulla piaga». Più che un titolo, una profezia (pur scartata) sull'editoria a Mezzogiorno. Che con Laterza resiste, con Laterza, insiste spargendo ancora sale sulla piaga, perché bruci la ferita del sud e dal suo stesso sangue sia generato pensiero di integrazione culturale universale: il vero respiro nuovo, un respiro antico, il respiro dei libri, più di un vaccino dello spirito da opporre a tutte le pandemie presenti e future.
In occasione dei 120 anni, seguendo la suggestione che fu del filosofo Norberto Bobbio, quando gli chiesero quale era stata la casa editrice che per lui avesse contato di più, Laterza pone un quesito a lettrici e lettori: «Quale libro Laterza è stato particolarmente importante per voi? Perché vi è rimasto particolarmente impresso?».
Si potrà inviare una mail a libreria@laterza.it o scrivere sulla pagina Facebook della libreria o fotografando il libro e taggando la casa editrice su instagram. A colo che risponderanno al questi, la Casa editrice riserverà in omaggio lo speciale segnalibro a tiratura limitata, realizzato per l'occasione, con alcune delle immagini più significative della sua storia.

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