Serie A
Il Lecce pensa all'Atalanta, e c'è il primo scontro con l'ex Krstovic
Stante l’infortunio occorso a Gianluca Scamacca in maglia azzurra (che comunque andrà valutato), è assai probabile che il montenegrino venga schierato dal primo minuto da Ivan Juric domenica
Appena il tempo di dirsi addio (con la cessione milionaria all’Atalanta, che ha fatto felice il calciatore, che ambiva a compiere un salto di livello ed a percepire emolumenti più sostanziosi, ma anche le casse del club, che ha potuto mettere a bilancio un introito di rilievo) ed ecco che le strade di Nikola Krstovic e del Lecce si incrociano, questa volta su fronti opposti.
Stante l’infortunio occorso a Gianluca Scamacca in maglia azzurra (che comunque andrà valutato), è assai probabile che il montenegrino venga schierato dal primo minuto da Ivan Juric domenica, allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” di Bergamo, con la casacca nerazzurra, nella gara che opporrà la “Dea” al Lecce.
La formazione allenata da Eusebio Di Francesco dovrà quindi guardarsi anche dal “fuoco” che, sino a qualche settimana fa, era “amico”. Dovrà stare attenta a quel Krstovic che, nelle due stagioni vissute in giallorosso, ha meritato gli applausi e l’affetto dei tifosi salentini, recitando un ruolo-chiave in due delle tre storiche salvezze consecutive centrate dalla società presieduta da Saverio Sticchi Damiani in serie A.
Con un Lecce spesso costretto sulla difensiva, a rintuzzare gli attacchi avversari, il montenegrino è stato spesso costretto a cantare ed a portare la croce, facendo a sportellate con i difensori avversari nel tentativo di fare “salire” la sua squadra, permettendole di rifiatare ed allontanando la minaccia dalla propria area di rigore. Al contempo, però, Krstovic ha dovuto garantire i propri gol, in quanto terminale offensivo principe del collettivo salentino. Ebbene, a dispetto delle critiche degli incontentabili, c’è riuscito molto bene nonostante i “rifornimenti” non siano stati certo continui e precisi, pur peccando in qualche caso di egoismo e magari tentando a volte conclusioni velleitaria.
Nel 2023/2024, al suo primo anno in giallorosso ed in Italia, ha collezionato 35 presenze su 38 gare di campionato, per 2.388’ complessivi (ai quali va aggiunto 1’ giocato in Coppa Italia), realizzando 7 reti e servendo 2 assist. Il suo avvio è stato stellare, se si considera che è andato in gol in tre match di fila, dalla seconda giornata, nella quale ha esordito, alla quarta, contro Fiorentina (appena entrato in campo, con un colpo di testa micidiale, da autentico rapace d’area), Salernitana e Monza. Sul finale del torneo si è poi rivelato decisivo, segnando, a seguire, contro Monza e Cagliari (turni numero 34 e 35), nella partita che, di fatto, è valsa la permanenza. In mezzo, i “centri” confezionati contro Sassuolo (ottava giornata) e Genoa (ventiduesima).
Nel 2025/2026 è stato ancor più incisivo, scendendo sul rettangolo verde in 37 incontri su 38 di massima serie, per complessivi 3.070’, firmando 11 reti e sfornando 5 assist. Davvero niente male per il centravanti di un team costretto a battagliare per la salvezza. Ha disputato anche una gara di Coppa Italia (90’), con il sigillo di una rete.
Krstovic ha giocato l’ultimo match con il Lecce nelle prime battute dell’annata appena iniziata, il 15 agosto scorso, al “Via del Mare”, nel confronto di Coppa Italia vinto per 2-0 contro la Juve Stabia ed ha salutato i supporter con una rete su calcio di rigore. Poi è arrivato il trasferimento all’Atalanta, nelle cui file domenica sarà rivale di Wladimiro Falcone e compagni.
Quando la sua cessione è divenuta ufficiale, ha salutato così, con un post sui suoi canali social, la “piazza” salentina:
Per due campionati, i supporter giallorossi lo hanno applaudito dopo una rete, che lui ha spesso festeggiato con una “linguaccia” e con le mani portate alle orecchie nel gesto di volere sentire meglio il suo nome urlato dal pubblico.
In vista della partita di domenica, tutti gli appassionati salentini sperano che il gol gli resti “in canna”, non solo a lui, ma anche ai suoi compagni. Sarà strano vederlo in nerazzurro, tentare di far male al Lecce. Il calcio, però, è questo e nel “tacco d’Italia” è già tempo di avere nuovi idoli e di fare festa per i “centri” di Nikola Stulic e di Francesco Camarda.