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Disordini a Brindisi, gli ultras tarantini tornano liberi

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

Disordini a Brindisi, gli ultras tarantini tornano liberi

Revocati i domiciliari ai rossoblu: disposto l’obbligo di dimora

Mercoledì 27 Marzo 2024, 10:28

TARANTO - Sono tornati in libertà gli ultras tarantini finiti ai domiciliari al termine della sfida di domenica sera contro il Brindisi e trovati in possesso di sei ordigni artigianali, una mazza da baseball, un tubo in plastica e persino una chiave inglese.

I difensori dei tifosi, gli avvocati Andrea Maggio e Claudio Petrone, hanno infatti ottenuto la revoca della misura detentiva e l'applicazione dell'obbligo di dimora nel comune di Taranto con permanenza in orario notturno e in alcune fasce orarie del fine settimana. Il magistrato, che dovrà celebrare il processo per direttissima a partire dalla metà di aprile, pur riconoscendo che si tratta di soggetti “pericolosi”, sia per la natura dei fatti che per i precedenti di alcuni degli indagati, ha dato ragione alla difesa che aveva contestato la decisione della procura. Il pm Livia Orlando aveva infatti disposto gli arresti domiciliari per la violazione del Daspo: i quattro, infatti, avrebbero regolarmente apposto la firma in Questura a Taranto e poi sarebbero volati a Brindisi per unirsi alla tifoseria ionica, nonostante il divieto. Gli avvocati Maggio e Petrone, tuttavia, hanno evidenziato che la violazione del Daspo non prevede gli arresti domiciliari e ottenuto quindi la liberazione dei loro assistiti: il magistrato ha accolto la tesi difensiva rimettendo gli ultras in libertà.

Come raccontato dalla Gazzetta, i quattro sono stati fermati dagli agenti della Digos di Brindisi che hanno ritrovato nell’auto sui cui viaggiavano un vero e proprio armamentario che, secondo l’accusa, doveva essere utilizzato contro i tifosi brindisini nel momento in cui stavano per lasciare la città. L’intera gara era stata caratterizzata da cori ostili tra le due compagini e al termine della gara l’ipotesi di uno scontro era particolarmente palpabile. E così, una volta terminata la gara, le forze dell’ordine hanno scortato i tifosi tarantini mentre si allontanavano da Brindisi, ma improvvisamente alcune auto si sono fermate al centro di una rotatoria per cercare un contatto con i supporter locali. L’imponente spiegamento di forze, disposto e gestito dal Questore di Brindisi Giampietro Lionetti, ha tuttavia impedito che la situazione degenerasse.

Gli accertamenti dei poliziotti, però, hanno permesso di individuare la Lancia Delta con i tarantini e la perquisizione ha portato così alla luce tutti gli strumenti.

Il pubblico ministero Livia Orlando, della procura di Brindisi, una volta informata dagli investigatori ha disposto il fermo con le accuse di violazione del Daspo e interruzione di pubblico servizio e costretto i quattro agli arresti domiciliari (uno dei quattro però è stato liberato immediatamente, gli altri tre come detto dopo l'udienza di convalida). Contestualmente il magistrato inquirente ha chiesto e ottenuto che gli ultras, appartenenti al gruppo «Zoccolo duro» della curva Nord di Taranto, siano processati per direttissima: il dibattimento, come detto, comincerà ad aprile. Complesivamente le denunce sono state otto: oltre ai tarantini anche 4 suppertor brindisi sono stati deferiti a piede libero.

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