L'intervista

La carica di Marino «Bari, nulla è perduto. Bisogna reagire»

Antonello Raimondo

«Dopo alcune partite in cui ho visto progressi non mi aspettavo una prestazione così brutta»

BARI - Ci sono momenti in cui la medicina più efficace per fronteggiare affanni e imbarazzi è giocare. Il prima possibile. Prendiamo Bari-Reggiana. Risultato inaccettabile, prestazione agghiacciante. Diventa una questione di testa. Mille pensieri, quel senso di insicurezza che non ti abbandona. Ai biancorossi è andata bene, stavolta. A Palermo si gioca l’anticipo ed è la classica partita che non ha bisogno di essere preparata. Basta ricordarsi dove giochi e contro chi per trovare dentro le motivazioni feroci che servono soprattutto all’apice della difficoltà. Non sono giorni semplici per Pasquale Marino, chiamato a una brusca inversione di tendenza. Con Polito pronto alla seconda svolta stagionale dopo il clamoroso esonero di Mignani.

Marino, la trasferta di Palermo arriva in un momento delicatissimo.

«Non credo serva un’impresa per fare risultato i Sicilia. Loro sonop forti ma il Bari ha le sue possibilità. Abbiamo lavorato efficacemente, con l’obiettivo di cancellare le scorie dell’ultima partita. È giusto che in giro ci sia delusione ma ci tengo a dire che si tratta dell’unica partita completamente fallita. È successo che abbiamo preparato la sfida contro la Reggiana in un modo e poi in campo è andata diversamente. Ora alla squadra chiedo una reazione emotiva e di orgoglio, voglio vedere voglia di riscattare una prestazione così brutta. Sul piano caratteriale ci sono calciatori in grado di reagire e sono fiducioso perché li ho visti allenare con l’atteggiamento giusto. Voglio che il Bari giochi un grande match, quando si cade in modo così rovinoso bisogna avere la forza di rialzarsi»...

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