Serie A
Lecce, parla Corvino: «Acquisti mirati, qui solo gente motivata»
Il punto del responsabile area tecnica del Lecce sulle operazioni di mercato concluse nella sessione invernale, che si è chiusa martedì scorso. «Abbiamo raccolto venti punti in venti partite. L’obiettivo era non perdere i pezzi importanti di un gruppo che sinora ha fatto bene»
LECCE - «Il nostro primo obiettivo era sempre quello di mantenere i migliori, rinunciando anche ad importanti offerte economiche. E poi restare al Lecce deve essere considerato un onore».
Pantaleo Corvino non le manda a dire. Ieri mattina, affiancato dal direttore sportivo Stefano Trinchera, ha fatto il punto sulle operazioni di mercato concluse nella sessione invernale, che si è chiusa martedì scorso. Per quanto riguarda la prima squadra, quattro acquisti (il centrocampista Maleh e i difensori Cassandro, Ceccaroni e Romagnoli) e cinque cessioni (il difensore Cetin, i centrocampisti Bistrovic e Bjorkengren e gli esterni d’attacco Listkowski e Pablo Rodriguez). E tra quelli in partenza ci poteva essere anche il centrale di difesa Alessandro Tuia, ma così non è stato. Ma la prospettiva, per volontà dello stesso calciatore che sinora ha trovato poco spazio in quadra, era una cessione tardiva e a titolo gratuito. Condizioni che, a detta del responsabile dell’Area tecnica giallorossa, non erano realizzabili. E non ha voluto alimentare un post in cui si parla di burattini e burattinai. «Se vuol dire che ci sono alcuni che decidono e altri che eseguono, credo sia abbastanza normale avere delle regole e noi siamo responsabili - ha tagliato corto Corvino - Non potevamo dare un giocatore gratis in una situazione di emergenza con solo tre marcatori disponibili. Restare nel Lecce deve essere considerato un onore. Chi non vuole restare, per trovare più spazio altrove, va accontentato. A meno che non ci siano dei bisogni di squadra, che vanno anteposti a quelli del singolo. In questo noi dobbiamo essere dei gestori, che tengono in considerazione tutti i fattori, non siamo dei burattinai. Chi ci ha chiesto per tempo di andar via ed aveva offerte arrivate in tempo, è stato lasciato andare. Mentre chi lo ha fatto in momenti diversi, non poteva essere accontentato, perché il bene del Lecce viene prima».
Oltre a Tuia, infatti, il Lecce, come centrali di difesa, aveva solo Baschirotto e Umtiti. Poi ci sono Pongracic e Dermaku, ancora indisponibili perché infortunati. Ecco perché sul mercato sono stati presi Ceccaroni (in prestito dal Venezia) e Romagnoli (a titolo definitivo dal Parma). «Lì c’era quest’emergenza e abbiamo deciso di abbondare», ha spiegato Corvino. Così come c’era l’esigenza di prendere un’alternativa a Gendrey, come terzino destro (Cassandro), e un centrocampista con spiccata propensione offensiva (Maleh).
Ma l’obiettivo prioritario è stato quello di non scardinare la squadra, che sin qui si è ben comportata. «A inizio mercato invernale, avevamo 15 punti in 15 gare - ha ricordato Corvino - Da neo promossa, eravamo al di sopra delle aspettative di tutti. Ora ci troviamo a 20 punti in 20 partite, quindi con la stessa media. E visto che si sta facendo bene, il primo obiettivo era sempre quello di mantenere i migliori, rinunciando anche a importanti opportunità economiche. Per noi era doveroso dare fiducia a questa squadra, perché se lo meritava. A fine campionato, poi, ci direte se avremo fatto bene a credere in questi ragazzi oppure no. Su questo si potrà discutere. Quando vedi sul mercato che non ci sono giocatori migliori di quelli che hai, in base alle tue possibilità, capisci che stai bene così. In poche altre squadre le punte centrali hanno fatto più gol dei nostri e lo stesso vale per gli esterni».
Ovviamente, i pezzi pregiati, per cui al Lecce sono arrivate offerte milionarie sono - com’è risaputo - capitan Hjulmand e Strefezza. «Il contratto di Hjulmand è in scadenza nel 2025 - ha precisato Corvino - Per lui, come per Strefezza, abbiamo il diritto unilaterale di rinnovare il contratto per un ulteriore anno».
Poi qualche considerazione sulla difesa: «Sono due anni che abbiamo la migliore difesa tra la Serie B dello scorso anno e la nostra zona di classifica in questa stagione - ha spiegato Corvino - Lo dicono i numeri. L’unica cosa che ci è mancata è la fortuna, visto che sia Dermaku che Pongracic prima di venire qui non avevano avuto problemi. Per fronteggiare la sfiga abbiamo deciso di abbondare».
Infine, per ragioni economiche, non è possibile far diventare di proprietà del Lecce un elemento come Falcone, ora in prestito dalla Samp. «Per rendere questo club equilibrato dobbiamo fare i conti con l’indice di liquidità - ha concluso Corvino - Spendere 3 milioni e mezzo ora per noi non era possibile per questo motivo, considerando anche che avremmo rischiato, pur sapendo che, dall’altra parte, con 4 milioni 750mila lo avrebbero potuto riprendere».