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LA TRATTATIVA
Antonio Calò
05 Agosto 2020
LECCE - Incontri e trattative, ieri, in casa del Lecce, tra la proprietà e Pantaleo Corvino, invitato ad assumere la carica di direttore sportivo della società salentina.
Sono state sviscerate molte delle questioni che in simili casi sono sul tappeto, sono stati smussati gli angoli, sono state trovate alcune convergenze, si è parlato di programmi e del budget disponibile per il prossimo campionato di serie B.
Oggi le parti si incontreranno di nuovo e potrebbe arrivare la fumata bianca, stante la reciproca disponibilità ad iniziare un percorso comune.
Tra i dirigenti con i quali Corvino ha collaborato dal 1998/1999 al 2004/2005, nelle sette stagioni nelle quali è stato direttore sportivo del Lecce, c’è Rico Semeraro, vice presidente dal 1998/1999 al 2001/2002 e presidente dal 2002/2003 al 2004/2005. «Sottolineato che a mio parere Meluso ha fatto molto bene, se l’operazione si concretizzerà, Corvino porterà in dote l’enorme esperienza maturata in tanti anni vissuti ai massimi livelli nel mondo del calcio che conta, anche in Champions League – afferma Semeraro – Parliamo di un direttore sportivo vecchio stampo, che vanta una fitta rete di relazioni e di osservatori, che conosce i meccanismi di mercato come pochi e che ha dimostrato grandissima abilità nell’individuare futuri talenti. Non a caso, quando ha lavorato con il Lecce ai tempi in cui la società era gestita dalla mia famiglia, abbiamo conquistato prestigiosi trionfi anche in ambito giovanile e sono emersi talenti del calibro di Vucinic, Ledesma, Bojinov, Konan e Pellè, ma anche tanti bravi giocatori».
Con Corvino direttore sportivo, il Lecce ha centrato due promozione dalla B alla A ed ha ottenuto per quattro volte la permanenza in massima serie, a fronte di una retrocessione. «I risultati non sono mai il frutto dell’abilità di un singolo, ma del perfetto funzionamento e dell’affiatamento di tutte le componenti – sostiene Semeraro - Inoltre, contano gli investimenti, dai quali non si può prescindere, ma che non garantiscono mai, da soli, il raggiungimento di un traguardo. Per una squadra provinciale, per di più del sud, come il Lecce, la permanenza in A è sempre tutta da conquistare, con enormi sacrifici e tanto sudore».
Quando si è sparsa la voce del contatto tra il Lecce e Corvino, Rico Semeraro ha inviato un messaggio al professionista di Vernole: «Per lui, tornare in seno al club giallorosso sarebbe innanzitutto una questione di cuore. Dopo avere fatto bene in altri contesti, come a Firenze ed a Bologna, gli piacerebbe contribuire a costruire qualcosa di importante nella propria terra, dove già si è fatto apprezzare in passato. Sono certo che ne andrebbe orgoglioso. D’altro canto, ha un rapporto di stima con il presidente Sticchi Damiani e sono convinto che agirebbe in grande sintonia con lui, come ha sempre fatto con me».
Semeraro apre il suo personale libro dei ricordi: «Corvino è diventato direttore sportivo del Lecce in una stagione per certi versi simile a quella che sta per essere programmata. Proprio com’è accaduto quest’anno, eravamo retrocessi in B dopo la doppia promozione dalla C alla A. All’epoca il presidente era Moroni ed io ero il vice presidente. Ebbene, abbiamo centrato subito il salto in massima serie ed in seguito abbiamo ottenuto due salvezze di fila, per poi retrocedere nel 2001/2002, con una formazione che personalmente considero tra le più forti di sempre. Nel 2002/2003, ho assunto la carica di presidente, tra i cadetti, ed abbiamo conquistato immediatamente la promozione, per poi regalarci due permanenze di fila in A. E’ stato un ciclo estremamente positivo, ricco di soddisfazioni».
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