Calcio
Lecce, per arrivare in serie A ora c'è bisogno della perfezione
Lo sprint entra nel vivo, ogni punto perso può costare caro. Mister Baroni: «Guardiamo una gara alla volta»
Il Lecce non può più permettersi di sbagliare. Questo è certo, se vuole avere chance di promozione diretta in serie A.
Non può più sbagliare nelle ultime tre giornate da qui alla fine della fase regolamentare della stagione. A cominciare da lunedì prossimo 25 aprile, quando i giallorossi affronteranno al Via del Mare l’ultimo scontro diretto di questa stagione con l’ostico Pisa. Poi il 30 aprile saranno a Vicenza e nell’ultima giornata, il 6 maggio, se la vedranno, ancora nel Salento, contro il fanalino di coda Pordenone. Quest’ultimo è già praticamente in serie C (per la matematica retrocessione, manca un solo punto), mentre il Vicenza è ancora in piena bagarre playout.
«Guardiamo una gara alla volta», continua a ripetere come un mantra mister Marco Baroni. E, quindi, il Pisa che è posizionato appena due punti sotto al Lecce e vuole giocarsi tutte le carte possibili per il grande salto in A. Se i toscani dovessero vincere al Via del Mare, ad esempio, scavalcherebbero in classifica i salentini.
Ma al di là del valore degli avversari, il Lecce non deve sbagliare il proprio approccio alla gara, così come avvenuto l’altro ieri al «Granillo» contro la Reggina e tante altre volte, purtroppo, in questa stagione. Pensare di avere già in tasca il risultato con avversari, che potenzialmente sono al di sotto della squadra salentina, non ha mai portato bene. Se a questo si aggiunge un calo evidente nel rendimento di alcuni giocatori-chiave, com’è stato in Calabria, è chiaro che si rischia molto.
Per dire: le manovre dell’intera squadra a cercare la finalizzazione di Coda è un fatto scontato se hai in squadra il capocannoniere dello scorso campionato di serie B e il miglior marcatore della stagione in corso. Ma se il numero 9 giallorosso è in giornata «no», come contro la Reggina, è inutile insistere con quel copione, che per gli avversari diventa abbastanza prevedibile e quindi facilmente contrastabile.
C’è da dire, inoltre, che il modulo di Baroni punta molto sugli esterni e al «Granillo» hanno dato uno scarso contributo sia gli «alti» Strefezza e Di Mariano sia i «bassi» Calabresi e Barreca. Qualcosa in più si è visto quando sulla sinistra è uscito proprio Barreca per lasciare il suo posto a Gallo.
Mister Baroni, che ha a disposizione l’intero organico (contro il Pisa tornerà anche il centrocampista francese Blin, squalificato per la gara di Reggio Calabria) e quindi ha ampie possibilità di scelta. Ma sa che, a questo punto della stagione, deve cambiare il meno possibile e schierare in campo gli elementi che hanno giocato di più o garantiscono più affidabilità. E non è neppure il caso di cambiare modulo di gioco per sperimentare nuovi assetti. Il «4-3-3» è lo schema utilizzato per quasi tutto il campionato e sarebbe assurdo modificarlo, per adeguarsi magari agli avversari di giornata.
Perché, se il Lecce gioca da Lecce, col supporto di tantissimi tifosi che lunedì prossimo, giorno di festa, riempiranno gli spalti del Via del Mare, non ce n’è per nessuno.
Intanto, dopo la giornata di ieri concessa di riposo, questo pomeriggio riprenderanno gli allenamenti ad Acaya.