Calcio

Il Bari contro Basha, è pronto il ricorso

Davide Lattanzi

Il centrocampista ha ribadito: «Il presidente ci ha mentito»

BARI - Volano gli stracci tra il Bari e Migjen Basha. Il centrocampista albanese, fin dall’eliminazione dal turno preliminare dei playoff con il Cittadella consumata lo scorso 3 giugno, ha imputato l’esito della stagione biancorossa essenzialmente alla penalizzazione di due punti, incassata per il mancato versamento delle ritenute Irpef e dei contributi Inps del bimestre gennaio-febbraio 2018.

Una sanzione che ha comportato il sorpasso del Cittadella in classifica ai danni dei galletti, scesi dal sesto posto conquistato sul campo alla settima piazza e quindi costretti a disputare la gara ad eliminazione diretta degli spareggi promozione in Veneto piuttosto che al San Nicola, perdendo, inoltre, il vantaggio di qualificarsi in finale anche in caso di pareggio: risultato che poi in effetti si tradusse in campo (2-2).

«La penalità è stata determinante: senza il -2 saremmo passati noi», dichiarò Basha a caldo, rinforzando, dopo 21 giorni, il concetto sia alla testata svizzera 24heures.ch, sia, indiretta telefonica a Radio Selene. «Il presidente ci ha mentito: se avesse detto la verità, magari una soluzione si sarebbe trovata», le parole del 31enne centrocampista.

Un pensiero che ha rappresentato, per il club biancorosso, la classica goccia che fa traboccare il vaso. Sia per il tenore delle dichiarazioni, sia perché le interviste sarebbero state rilasciate senza autorizzazione della società. Che adesso è pronta a ricorrere al Collegio arbitrale, reclamando la violazione dell’articolo 10 del contratto collettivo: disposizione che disciplina le regole di comportamento, tra cui spiccano il dovere di fedeltà e di non arrecare pregiudizio all’immagine del club. Le sanzioni, in caso di eventuale soccombenza di Basha nel lodo, possono essere gravi al punto da comportare trattenute sugli emolumenti.

La sfida playoff con il Cittadella aveva provocato conseguenze pure sul piano disciplinare: quattro giornate di squalifica, infatti, erano state comminate a carico di Stefano Sabelli (espulso per intimidazione a giocatori avversari), tre a Franco Brienza (gioco violento e condotta scorretta al momento dell’espulsione) e Cristian Galano (prova tv per un calcio ad un avversario), due a Norbert Gyomber (cartellino rosso per proteste).

Ebbene, la società ha esperito ricorso per attenuare le pene di Sabelli e Brienza: la giustizia sportiva, però, non ha ridotto i turni di squalifica, limitandosi ad abbassare l’ammenda a carico di Brienza da mille a cinquecento euro.

Davide Lattanzi

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