la denuncia
Brindisi, in 15 contro uno: egiziano aggredito in stazione da calci e pugni. Kone: «È razzismo, la politica condanni»
L'episodio la sera del 2 novembre, il giovane è stato aggredito da ragazzi del posto: «Non li conoscevo». D’Attis replica alla Comunità africana: «Nulla giustifica tali gesti»
«Sulle aggressioni non c’è colore di pelle, razza e religione che giustifica simili gesti. Solidarietà al ragazzo aggredito. Ovviamente resto indifferente a chi pensa di fare propaganda strumentalizzando gli altri, me compreso». Il deputato di Forza Italia Mauro D’Attis interviene sul pestaggio ai danni di un ragazzo straniero verificatosi nella serata del 2 novembre, intorno alle 18, nel piazzale antistante la stazione di Brindisi. Dopo che Drissa Kone, presidente della comunità africana di Brindisi e provincia, ha ricordato in un post sul proprio profilo Facebook che Mauro D’Attis «ha descritto l’immigrazione come il problema più grande di questo Paese», ma «in passato - aggiunge Kone - per gli episodi di sparatorie e aggressioni tra i giovani di Brindisi, non l’abbiamo sentito».
E ancora: «La migliore tecnica per i politici italiani per avere qualche elettore in più è andare contro l’immigrazione, perché sanno che la loro voce non arriva da nessuna parte, né possono votare. Io condanno con tutta la forza ogni atto di violenza e di razzismo senza distinzioni. Ho notato che quando si tratta di razzismo, molti fanno fatica a chiamare le cose con il loro nome». Nella serata del 2 novembre, due giovani sono stati presi di mira all’uscita di un negozio; uno dei due è riuscito a fuggire. L’altro ha ricevuto calci e pugni da parte di un gruppo di ragazzi del territorio. Ameno 15. Contro uno. Dieci i giorni di prognosi per il giovane egiziano, che ha raccontato di non conoscere nessuno degli aggressori, che lavora in campagna e che non ha rapporti con gli italiani.
«Li ha chiamati razzisti», spiega Kone dopo aver incontrato la giovane vittima, ospite del centro di Restinco da quando è arrivato in Italia lo scorso anno. Il ragazzo ha raccontato che vicino a lui c’era un giovane algerino, picchiato anche lui ma che poi è riuscito a fuggire grazie alle persone che erano in zona e che sono intervenute. E proprio dall’ascolto di questi testimoni, che poi hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, è partita l’attività d’indagine dai poliziotti della Volante. Numerosi sono gli elementi raccolti dal personale intervenuto tempestivamente per sedare la violenza e numerose sono le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati della zona. «Siamo qui, pronti a collaborare con le forze dell’ordine come abbiamo sempre fatto. Ci auguriamo che tutti possano essere individuati e che la giustizia possa fare il suo corso, appena denunceremo i calci e pugni», conclude Drissa Kone.