Il fenomeno
Brindisi, fiumi di alcol venduti ai ragazzini: i «no» dei locali onesti vanificati da chi chiude un occhio
La denuncia di una ristoratrice del centro storico: «I ragazzini di 13-14 anni chiedono cocktail e birre di continuo, ma se non glieli diamo li comprano altrove»
Nel centro di Brindisi venduti alcolici a minorenni. È la denuncia di Valeria De Filippis, titolare di «Pizza e sfizi», in via Santi, che sul seguitissimo gruppo Facebook «Impresa Mamma» ha spiegato come la domanda di alcolici da parte di ragazzini sia in cima alle richieste. «Per noi, lavorare nel centro storico è una novità - scrive De Filippis - e non siamo abituati a certi tipi di richieste. Sapete qual è la richiesta maggiore nel nostro locale? Alcolici vari e cocktail da parte di ragazzini di 13-14 anni. Credetemi, è un continuo viavai, e sapete quanto potrei incassare? Tantissimo, ma tralasciando la legge, il nostro buonsenso non ci permetterebbe mai di compiere questo gesto. Al nostro categorico “no”, si arrabbiano e ci dicono brutte parole, ma noi non ce la sentiamo affatto di dare alcol ai ragazzini».
Il rispetto delle regole di esercenti come i titolari di «Pizza e sfizi», però, risultano vani. «Poi, però - aggiunge De Filippis - vedi questi ragazzini passare comunque con birre in mano e cocktail. È un guadagno sporco, non ce lo potremmo mai perdonare». Il sindaco Giuseppe Marchionna commenta laconicamente: «Noi non possiamo fare altro che far rispettare le leggi, come peraltro fa egregiamente il titolare dell’esercizio in questione e come dovrebbero fare tutti. Forse dovremmo interrogarci di più sul ruolo educativo delle famiglie, su una sorta di abdicazione al ruolo genitoriale di guida etica e morale, ma anche sulla condanna quando i figli trasgrediscono».
Per Claudio Niccoli, responsabile della Casa dei Moderati a cui appartiene l’assessore alle Attività produttive Mario Scioscioli, «servono una presa di coscienza dei commercianti, una sensibilizzazione sull’utilizzo degli alcolici e maggiori controlli di polizia. Siamo sensibili al tema, abbiamo presentato un anno fa l’ordine del giorno su test antidroga e antialcol e lo riproporremo. Un anno fa bloccammo una festa scolastica in una struttura cittadina perché c’era alcol a fiumi, ma non si può essere ovunque». Il presidente della commissione Attività produttive, Mario Borromeo, sottolinea che «come per le macchinette di erogazione di sigarette, anche i distributori di bevande alcoliche possono essere facilmente aggirabili, però ci sono tanti esercizi fisici di somministrazione, e oltre ad aumentare i controlli, occorre una consapevolezza da parte di chi vende alcol a minori».