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Un campo fotovoltaico nell’ex base Usaf di Brindisi: «È l'ora del confronto»

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Roberto Quarta contrario al progetto: «Snatura il territorio»

Il progetto di un impianto fotovoltaico nell’ex base Usaf merita una discussione urgente e più approfondita in consiglio comunale.

Il consigliere comunale di maggioranza (indipendente), Roberto Quarta, interviene sull’argomento anticipato nei giorni scorsi dalla Gazzetta e, palesando «profonda preoccupazione» circa l’investimento, chiede che la questione venga al più presto affrontata nell’assise comunale.

«La notizia, appresa dai media, della possibile trasformazione dell’ex base Usaf in un mega impianto fotovoltaico mi lascia letteralmente esterrefatto - afferma Quarta - Quaranta ettari di devastazione sul nostro territorio. Dati ormai inconfutabili, provenienti da banche dati ministeriali e regionali, evidenziano come la provincia e il comune di Brindisi siano oggetto di una pressione senza precedenti nell’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, quali fotovoltaico e Bess (Battery Energy Storage System), a discapito delle superfici agricole. Questo sta determinando una forma di devastazione irreversibile, che comprometterà per sempre la tradizione, la produzione e la cultura del nostro territorio».

È il momento di discutere e approfondire la questione «con un ampio confronto a livello territoriale», rimarca Quarta, plaudendo all’iniziativa del presidente della Provincia, Toni Matarrelli, che lo scorso mese di aprile convocò tutti i sindaci del territorio per un confronto sulle energie rinnovabili.

«Tutte le amministrazioni locali considerano indispensabili gli imminenti investimenti per sostituire le fonti fossili e sono consapevoli di dover fare la propria parte per agevolare la transizione energetica - affermò Matarrelli - Desta però preoccupazione la normativa nazionale a causa della quale gli impianti, realizzabili facilmente e in larga parte nei territori privi di vincoli (soprattutto nei Comuni colpiti dalla Xylella), ne snaturerebbero il paesaggio e la stessa vocazione. A fronte di ciò, abbiamo concordato di elaborare un documento congiunto da inviare al legislatore nazionale e agli altri enti sovraordinati per chiedere l’introduzione di limiti quantitativi degli insediamenti di nuove fonti di energia nei singoli Comuni. Non una rivendicazione ideologica, ma una esigenza di buon senso».

Una posizione, questa, condivisa da tutti i sindaci del territorio e sostenuta da Quarta: «L’aspetto più allarmante - aggiunge - è che, secondo le modalità progettuali, si procederà prima all’installazione dei Bess e solo successivamente dei pannelli fotovoltaici, determinando così un’occupazione massiccia che rischia di distruggere definitivamente l’agricoltura, il paesaggio e le tradizioni di Brindisi. Ritengo indispensabile che questo tema venga affrontato con urgenza in consiglio comunale. È giunto il momento di difendere con forza il nostro territorio da scelte che ne comprometterebbero il futuro e l’identità. Invito pertanto le istituzioni, i cittadini e tutte le realtà attive sul territorio a mobilitarsi per fermare questo progetto devastante».

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