l’intervento
Brindisi, è iniziata la rivoluzione-porto: nuove banchine per la Marina militare
Gara da 16,6 milioni. Leone: «Opere strategiche per sicurezza nazionale e sviluppo»
Una rivoluzione tanto necessaria quanto attesa, che cambierà radicalmente il volto del porto di Brindisi, dall’area del quartiere Sciabbiche fino all’ex Saca. L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico meridionale (Adspmam) ha avviato nei giorni scorsi la procedura di gara aperta per l’affidamento dell’appalto integrato relativo ai lavori di manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture portuali della Stazione navale della Marina militare.
Si tratta di un intervento strutturale di rilievo, inserito nell’Accordo di programma sottoscritto nel 1999 tra l’allora Autorità portuale, l’amministrazione comunale e i ministeri competenti. Una vasta zona del seno di ponente sarà completamente riqualificata grazie a un investimento complessivo di 16,6 milioni di euro, destinato a recuperare un’area oggi in avanzato degrado strutturale e non più adeguata alle esigenze operative della Marina.
Numerosi sopralluoghi tecnici hanno evidenziato le criticità esistenti: le condizioni delle banchine coinvolte non permettono di garantire i livelli di sicurezza, efficienza e funzionalità necessari per le attività militari. Il cronoprogramma dei lavori prevede 675 giorni consecutivi, a cui si aggiungeranno i 30 giorni iniziali per la progettazione esecutiva. L’intervento coinvolgerà in particolare tre infrastrutture principali, che verranno demolite e ricostruite ex novo.
La banchina Garibaldi sarà rifatta mantenendo la sua forma pseudo-quadrata, con un lato di circa 33 metri. Il vicino pontile Lavori sarà completamente ricostruito, con una base di collegamento alla terraferma allargata, e una larghezza finale di circa 20 metri.
Ancora più rilevante l’intervento sulla banchina Revel, attualmente costituita da piastre di ormeggio separate da vecchi pontili in cemento armato: verrà unificata con la realizzazione di nuove piastre su pali, in linea con quelle esistenti, per ottenere un unico fronte di accosto continuo e funzionalmente omogeneo. Sono previste inoltre opere di manutenzione straordinaria su altri approdi minori, che non richiedono demolizioni. Un’attenzione particolare sarà riservata all’ammodernamento degli impianti tecnologici e delle reti infrastrutturali: verranno rinnovati il sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche, la rete idrica, gli impianti fognari (con relativo collegamento alla rete urbana), il sistema antincendio, oltre agli impianti elettrici, di illuminazione, trasmissione dati e fonia, a servizio delle unità navali e delle strutture portuali adiacenti. Infine, sarà rifatto anche il manto stradale, con una nuova asfaltatura dell’area interessata.
Il valore dell’appalto, posto a base di gara, comprende 13,94 milioni di euro per i lavori, 286mila euro per gli oneri di sicurezza, 125mila euro per la progettazione, oltre 2,2 milioni per lavori in economia.
«Un intervento strategico che coniuga rigore tecnico e visione geopolitica - sottolinea l’ammiraglio Vincenzo Leone, commissario straordinario dell’Adspmam - L’opera rafforzerà il ruolo del porto di Brindisi come presidio avanzato della sicurezza nazionale e, al tempo stesso, ne potenzierà la capacità infrastrutturale, favorendo la sinergia tra esigenze militari e sviluppo del territorio».