In città

Brindisi, bufera sulla Lega navale: oggi si dimette il direttivo

Ludovica Anelli

La decisione anticipata in una lettera: «Macchina del fango su di noi»

BRINDISI - Il consiglio direttivo della Lega navale di Brindisi si dimette. Salvo colpi di scena dell’ultima ora, dopo l’assemblea dei soci in programma nel pomeriggio di oggi per l’approvazione dei bilanci consuntivo 2024 e preventivo 2025, i membri del cda dovrebbero abbandonare il loro incarico ben prima della scadenza naturale del mandato. La decisione è stata anticipata in una lettera inviata ai soci.

Le voci si rincorrevano da giorni, soprattutto dopo l’assemblea dei soci dello scorso 22 febbraio, convocata per l’approvazione - poi mancata - dei documenti contabili, che di fatto non si è riunita. Sul direttivo si è abbattuta una bufera quando i soci sono venuti a conoscenza che la richiesta di una quota straordinaria «una tantum» - introdotta con una delibera di consiglio del 23 gennaio scorso - era stata ritenuta «indebita» dall’ufficio della presidenza nazionale della Lega navale italiana che aveva provveduto a comunicarlo alla sezione locale.

Così oggi, con una comunicazione a tutti i soci, il consiglio direttivo formalizzerà le dimissioni in blocco. «È stata manifestata sfiducia nei nostri confronti», dicono i membri del direttivo, che da mesi sono alle prese anche con il nodo delle concessioni. La Guardia di finanza ha elevato sanzioni e risulterebbe pendente un procedimento penale per la contestazione di reati edilizi e legati alla violazione del Codice della navigazione.

In una lettera fiume indirizzata ai soci, il consiglio direttivo - guidato dal presidente Salvatore Zarcone - spiega le motivazioni che hanno condotto a tale decisione, con un excursus delle attività portate avanti finora in considerazione dei provvedimenti adottati e dei procedimenti con le autorità competenti e con gli enti proprietari degli immobili in via Amerigo Vespucci.

Tante le iniziative contestate dai soci: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’allestimento nel locale definito «canottiera» di una sala pesi, annullato dopo pochi giorni a causa dei «dubbi di legittimità dell’iniziativa sotto diversi profili» sollevati ancora una volta da alcuni soci.

Il consiglio direttivo nella lettera ai soci scrive di «attendere ancora la conclusione del procedimento avviato a ottobre 2024 dal Comune di Brindisi nei confronti della locale sezione (della Lega navale, ndr)» per aver eseguito opere in parziale difformità dai titoli abilitativi in proprio possesso in violazione (ipotizzata) dell’articolo 4 del contratto di locazione». Nella missiva viene poi confermato che a oggi la sezione di Brindisi «non è debitrice nei confronti di enti o fornitori», che «non ci sono disavanzi da ripianare» e che non sono pervenute «altre contestazioni o sanzioni da alcun ente». Infatti, rispetto al verbale di constatazione di 7.096,10 euro della Guardia di finanza per la chiusura di una tettoia con pannellature in vetro non autorizzate (per cui si demandava all’Autorità portuale l’accertamento dell’indennizzo), l’ente portuale avrebbe revocato la sanzione ritenendo di doverne applicare una diversa, di 2.698,66 euro per aver svolto il servizio mensa dal 15 giugno al 15 settembre 2024 su porzione di aree esterne non assentite e su porzione della struttura in muratura.

«Ad ogni buon conto, oggi, seppur in anticipo rispetto alla scadenza naturale, riteniamo di dover porre fine al nostro mandato - proseguono i consiglieri del direttivo -. Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi: siamo stati al fianco del presidente Zarcone, affrontando insieme i problemi maggiori che sono arrivati dall’esterno. Abbiamo dato esecuzione al mandato con sacrificio e spirito di servizio, mettendo a disposizione il nostro tempo in maniera disinteressata e coadiuvando il personale dipendente che ringraziamo. Abbiamo gestito con trasparenza il sodalizio che ha in sorte questo splendido angolo della nostra città e abbiamo ascoltato i soci, confrontandoci con tutti e adoperandoci per la soluzione di ogni tipo di problema. Nonostante questo, è partita una macchina del fango nei nostri confronti. Ecco perché dopo l’assemblea, qualunque sia l’esito della votazione sui bilanci, provvederemo a informare, per correttezza istituzionale, la presidenza nazionale sulla nostra decisione di ritenere terminato il mandato elettivo, provvedendo successivamente a porre in essere tutti gli adempimenti conseguenti e necessari fino alle elezioni».

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