La notizia
Brindisi Capitale della Cultura: un progetto da 4 milioni
Il 25% coperto da sponsor: ci sono Edison, Eni e Aeroporti di Puglia
BRINDISI - Il Comune di Brindisi scopre le carte in vista dell’audizione del 25 febbraio presso il ministero della Cultura, dove verrà presentato il progetto di candidatura a capitale italiana della cultura 2027. I costi della macchina organizzativa, in caso di vittoria, sarebbero pari a 3,9 milioni di euro, che sarebbero coperti per 1,2 milioni dal Comune (tra bilancio ordinario, tassa di soggiorno e Pon Metro), un milione dal Mic, 500 mila euro dalla Regione, 200 mila da ticketing e merchandinsing e un milione dagli sponsor. I partner economici annunciati sono Aeroporti di Puglia, Eni ed Edison. In particolare, tra gli eventi più costosi rientrano la realizzazione di installazioni artistiche da esporre in punti strategici, che costerebbe 1,1 milioni, e la rassegna Puglia Barocca, Puglia Classica e Puglia Pop (da 800 mila euro), che si svolgerebbe sull’isola di Sant’Andrea e che mira a coinvolgere le maggiori icone pop pugliesi, tra cui Diodato, Albano, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Negramaro e Boomdabash. Il concerto dell'orchestra Cherubini diretta dal maestro Riccardo Muti verrebbe invece a cistare 150 mila euro.
Il dossier, nel volgere uno sguardo al passato, proietta la città nel futuro. Un passato che «è legato al mondo della criminalità organizzata, che ha comportato diseconomie, insicurezze e criticità - è scritto nel progetto di candidatura - che hanno rappresentato blocchi dello sviluppo non solo economico ma anche sociale. Il tema del riscatto sociale, che ha connesso per molti anni la comunità brindisina al contrabbando e alla Sacra corona unita, è una delle leve più importanti di inversione di tendenza».
Per raccontare la città, sono state chiamate in causa figure chiave del territorio. Massimo Guastella, professore associato di Storia dell'Arte contemporanea dell’Università del Salento, parla di «una città in evoluzione, capace di valorizzare la sua eredità classica e mediterranea e al contempo guardare al futuro. La sua identità storica, rappresentata da simboli come le colonne romane e il Monumento al marinaio d’Italia, offre un’opportunità per creare un ponte tra passato e presente, integrando l’arte contemporanea. La promozione di progetti culturali innovativi può trasformare Brindisi in un centro d’arte a cielo aperto, dove il patrimonio storico si intreccia con nuove espressioni artistiche. Per realizzare questa visione, è fondamentale educare la comunità al valore dell'arte contemporanea». Maria D’Aprile, responsabile dell’Ufficio per le relazioni diplomatiche, istituzionali e pubbliche della Base Onu di Brindisi, evidenzia «l’enorme potenziale della città, reso unico dal suo porto, dalla storia millenaria e dalla posizione strategica» e sottolinea «l’importanza di una comunicazione che promuova valori come la gentilezza, l’inclusione e la sostenibilità. Brindisi - prosegue - ospita da un trentennio le Nazioni Unite, circa mille funzionari di oltre cinquanta nazionalità differenti, quasi tremila persone che ogni anno arrivano da ogni parte del mondo per partecipare ai corsi di formazione delle Nazioni Unite. Brindisi ha tutte le premesse per diventare un centro di educazione alla cultura di pace e per integrarsi maggiormente nel contesto globale, valorizzando la sua storia e le sue connessioni internazionali».