La vertenza

San Raffaele, partita a scacchi sul personale del centro di Ceglie Messapica

Massimiliano Scagliarini

Relazione della Asl alla Regione: «Pochi medici, la Fondazione continua a non garantire gli standard di cura»

BARI - La Asl di Brindisi è pronta a farsi carico del personale necessario a gestire il centro di riabilitazione «San Raffaele» di Ceglie Messapica. Ma dopo che l’omonima Fondazione, il 4 ottobre, ha avviato la procedura di licenziamento collettivo dei 157 dipedenti, si è aperta una partita a scacchi che non porterà necessariamente in tempi brevi al passaggio di gestione.

Lunedì il Dipartimento salute della Regione ha incontrato la Asl per definire i contenuti dell’avviso pubblico con cui avviare le assunzioni del personale. Ma è tutto tranne che semplice, perché - al momento - il subentro della Asl è bloccato per decisione del Tar di Brindisi, che ha rilevato proprio come la Asl non abbia il personale necessario a svolgere il servizio.

Da qui la partita a scacchi. La Fondazione, prendendo atto della volontà regionale di tornare alla gestione pubblica, avvia una procedura di licenziamento collettivo. La Asl ha a sua volta chiesto la disponibilità del personale, che però potrà essere assunto soltanto a seguito di dimissioni dalla Fondazione o - appunto - licenziamento. Il problema è che, per come è scritta la norma regionale di maggio sull’«internalizzazione», non tutti i 157 dipendenti potranno essere assunti dalla Asl, e comunque non a tempo indeterminato (almeno non subito). La mossa della Fondazione (che ha indicato anche una data, il 18 ottobre, per l’avvio dell’esame congiunto del piano) può dunque essere letta in due modi: come un segnale politico (di non voler contrastare più il subentro della Asl), o come una forma di pressione sulla stessa Asl. Per convincerla a firmare un accordo tombale sulle pendenze economiche tra le parti.

Si vedrà a breve. Ma considerando che la procedura di licenziamento collettivo dura 75 giorni, che diventano 120 in caso di mancato accordo, difficilmente il subentro potrà avvenire prima di gennaio.

Nel frattempo ieri il Dipartimento di prevenzione della Asl di Brindisi ha relazionato alla Regione sulla situazione del personale attualmente impiegato dalla Fondazione per evidenziare «un deficit di personale sanitario, sia in termini di unità, sia in termini di ore lavorative complessive settimanali erogate». Il documento conferma insomma che il San Raffaele continua a gestire il servizio senza garantire gli standard previsti. In particolare, per quello che riguarda i medici in servizio dal 5 agosto al 29 settembre, «nonostante il formale incremento di unità mediche con specializzazione idonea per degenze ospedaliere di riabilitazione funzionale e/o neuroriabilitazione, non si osserva un sostanziale aumento delle ore totali erogate dal personale medico tale da consentire la compiuta presa in carico dei pazienti».

Privacy Policy Cookie Policy