Economia e territorio
Brindisi, la Provincia non si costituisce in giudizio contro Edison
Il presidente Toni Matarrelli: «Non abbiamo titolo». Ma la «Rete no gnl Edison», composta da diverse associazioni ambientaliste, lo incalza
BRINDISI - Non solo il Comune, ma anche la Provincia rinuncia a costituirsi ad adiuvandum dell’Asi nel contenzioso con l’ente portuale, che ha impugnato davanti al Tar le due comunicazioni del consorzio con le quali intimava a Edison di non avviare i lavori per la costruzione del deposito gnl finché non verrà dato seguito alla prescrizione di rispettare una distanza minima di 30 metri dal binario. Come noto, l’Autorità portuale ritiene invece sufficienti i 5 metri previsti nel progetto. Il tribunale amministrativo si esprimerà sul merito il 19 giugno e la «Rete no gnl Edison», composta da diverse associazioni ambientaliste, aveva chiesto di incontrare il sindaco Pino Marchionna e il presidente Toni Matarrelli per convincerli a sostenere in giudizio l’Asi. Il primo cittadino al momento non ha risposto all’appello. Matarrelli, invece, ha accolto l’invito e martedì si è confrontato con i rappresentanti della «Rete». «Abbiamo chiesto al presidente della Provincia - raccontano - che si costituisca in giudizio a sostegno delle note dell’Asi del 10 e 17 gennaio 2024. Matarrelli, supportato dall’avvocato dell’ente, ha dichiarato che non esistono i presupposti giuridici per la costituzione della Provincia. Ringraziamo il presidente per averci incontrato, ma allo stesso tempo - lamentano - non siamo convinti di questa impossibilità».
Al momento non si registrano reazioni da parte dei consiglieri comunali Riccardo Rossi di Bbc e Roberto Fusco del M5s, che pure avevano chiesto insistentemente al sindaco Marchionna di costituirsi ad adiuvandum del consorzio.
«Il Comune - aveva detto Rossi a Marchionna nelle settimane scorse - è socio dell’Asi, alla quale versa 120mila euro l'anno. Pertanto, rivolgo un invito all’amministrazione affinché si costituisca ad adiuvandum». Stessa richiesta è stata avanzata più volte dal capogruppo del M5s, Roberto Fusco, secondo il quale «il Comune ha il dovere di intervenire in giudizio a sostegno delle tesi dell’Asi». Fusco ha inoltre suggerito di inoltrare un «ricorso straordinario al Capo dello Stato per denunciare tutte le criticità dell’autorizzazione a Edison alle quali il ministero non risulta aver dato risposta».
Se Matarrelli si è limitato a rilevare laconicamente di non avere titolo per supportare il consorzio, il sindaco Marchionna, invece, nei giorni scorsi ha espresso molto chiaramente e polemicamente la sua posizione: «Se dobbiamo dirla tutta, proprio perché il Comune di Brindisi è socio dell’Asi, il suo presidente (Vittorio Rina, ndr), prima di inviare quelle comunicazioni a Edison, poi impugnate dall’Autorità portuale, avrebbe dovuto interpellarmi». Il primo cittadino ha spiegato poi perché non intende trascinare l’ente in contenziosi giudiziari: «Abbiamo dimostrato in tutti i modi di voler agire nella massima trasparenza. Sono stati svolti consigli comunali, commissioni consiliari, conferenze dei capigruppo su questa vicenda. Il nostro compito era quello di fare luce su tutti gli aspetti. Adesso resta solo un nodo da sciogliere, ovvero se la distanza minima del deposito dal binario ferroviario debba essere di 30 metri o di 5 metri. Ma su questo punto si esprimerà già il Tar del Lazio a giugno». Quindi l’attacco al consigliere comunale di Brindisi bene comune, Riccardo Rossi: «La richiesta di costituzione del Comune ad adiuvandum del consorzio Asi è strumentale, becera e sconta tutte le contraddizioni del mandato amministrativo di Rossi, compresa la sua incapacità di far approvare in consiglio comunale il parere negativo contro la realizzazione dell’impianto».