I nodi del cielo

Brindisi, il centro Enav perde quota: «Ma qui la gestione da remoto»

Andrea Pezzuto

Ci sarà un graduale trasferimento dei servizi di rotta a Roma. Il Governo: «Ma sarà un grande hub per le torri di controllo digitali»

BRINDISI - Il centro di controllo aereo Enav di Brindisi verrà depotenziato. La sottosegretaria al Mef, Sandra Savino, ha risposto in aula a un’interpellanza del deputato Mauro D’Attis e di altri parlamentari pugliesi del centrodestra (Andrea Caroppo, Vito De Palma, Salvatore Di Mattina, Dario Iaia, Saverio Congedo, Giovanni Maiorano) confermando il graduale accorpamento del centro di Brindisi a quello di Roma.

A Brindisi operano 170 dipendenti. La sottosegretaria ha precisato che per i controllori di volo «la mobilità potrà avvenire esclusivamente su base volontaria».

L’esponente del governo ha sottolineato che comunque «il centro di controllo di Brindisi sarà riqualificato» e diventerà «il più grande hub del Mediterraneo per la gestione delle torri di controllo digitali da remoto».

Una prospettiva che non ha rassicurato D’Attis, il quale non ha nascosto la sua irritazione per la scelta del Governo, che attraverso il Mef controlla Enav per il 53 per cento: «Non sono assolutamente soddisfatto. Il centro di Brindisi verrà dequalificato e non sappiamo ancora se davvero si controlleranno da Brindisi, da remoto, 13 aeroporti minori del Centro-Sud. La presenza di un centro di controllo nel Mezzogiorno - ha sottolineato - ha consentito a Enav di accedere ai fondi di coesione dell’Unione europea. Dal 2015 ha ricevuto 34 milioni di euro. Non escludo di attivare la Corte dei conti: bisogna fornire spiegazioni sul fatto che Enav ha ottenuto fondi grazie alla presenza di un centro di controllo nel Mezzogiorno, che però poi viene depotenziato e dequalificato».

Un centro che, ha evidenziato il parlamentare brindisino, «nonostante sia sotto organico, ha la più alta produttività, con un incremento di percentuali di traffico gestito nel 2019 pari a più del doppio rispetto agli altri centri di Padova, Milano e Roma». Un dato che tuttavia la sottosegretaria ha confutato. «Accorpare i centri di controllo è una scelta di efficienza operativa, in quanto - ha spiegato Savino - avere solo due centri consentirà un migliore coordinamento e una migliore gestione degli aumenti repentini di traffico. Il dato che misura la produttività è quello delle ore per controllo voli. Brindisi - un altro dato rimarcato - gestisce 86.900 ore per controllo voli, ossia un quinto della mole di traffico di Roma e un terzo di quella di Milano».

Ad ogni modo, il trasferimento dei servizi di rotta da Brindisi a Roma avverrà in modo progressivo: «A giugno di quest’anno - ha precisato la sottosegretaria - non sarà dismesso il centro di Brindisi ma verrà spostata a Roma la responsabilità del servizio di rotta per uno spazio aereo attualmente di competenza di Brindisi».

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