inflazione
Brindisi, spesa aumentata di 2.259 euro. La Uil: «È una crisi di sistema»
Brindisi e Genova, secondo lo studio dell’Unione nazionale consumatori, sono state le città che nel 2023 hanno fatto registrare l’inflazione media più alta d’Italia
Brindisi e Genova, secondo lo studio dell’Unione nazionale consumatori, sono state le città che nel 2023 hanno fatto registrare l’inflazione media più alta d’Italia, con un +6,9 per cento che ha significato una maggiore spesa annua pari a 2.259 euro. Dati che secondo Fabrizio Caliolo, coordinatore provinciale della Uil Brindisi, «destano preoccupazione» in quanto vanno inquadrati in «un contesto globale del territorio brindisino» che segna già «crisi di sviluppo, di occupazione, di servizi, del commercio e di diversi settori dell’economia».
Un mix che determina «un inesorabile impoverimento economico dei brindisini». Per questo, il rappresentante della Uil ritiene che sia giunto il momento di «avviare una seria riflessione sulle ripercussioni che già a brevissimo interesseranno la vita quotidiana delle famiglie. Occorre approntare uno studio sulle soluzioni da mettere in atto al fine di evitare il perdurare della crisi e il concreto rischio che un intero sistema economico e sociale collassi». Problemi che impietosamente «mettono ancora più in evidenza l’inerzia decisionale delle istituzioni locali nel prospettare interventi e soluzioni».
Caliolo addebita l’inerzia alla «mancanza di progettualità a medio e lungo termine». Per il rappresentante sindacale bisognerebbe ripartire «dal settore industriale, che per anni ha rappresentato una florida fonte di occupazione per i cittadini di Brindisi e provincia». «Non è più sufficiente discutere delle cause: è il momento - conclude Caliolo - di unire le forze di tutti gli attori sociali e istituzionali del territorio, mettendo al centro il sistema produttivo di Brindisi».