L'inchiesta

Giornalista morta, nessuna traccia del pc: il Comune di Fasano presenta la denuncia

Stefania De Cristofaro

Vane le ricerche del Mac usato da Patrizia Nettis. Seconda istanza della famiglia per la riesumazione della salma e l’autopsia

FASANO - L'amministrazione comunale di Fasano ha presentato denuncia per la sparizione del computer che Patrizia Nettis, la giornalista trovata senza vita nella sua abitazione lo scorso 29 giugno, usava per lavoro, per conto del Comune. Il pc, un Mac, è stato cercato per giorni, ma ad oggi non è stato trovato nell’ufficio che era stato assegnato alla professionista, né in nessun’altra ripartizione dell’ente.

Dov’è finito quel computer? Qualcuno lo ha preso? E per quale motivo? Sono gli ulteriori interrogativi nell’inchiesta sulla morte della giornalista professionista che collaborava con La Gazzetta del Mezzogiorno. Intanto la famiglia, che non ha mai creduto alla tesi del suicidio, ha presentato una seconda istanza alla Procura affinché la salma sia riesumata e venga eseguita l’autopsia.

Patrizia Nettis, aveva 41 anni, era madre di un bambino, ed era appassionata di volley e nuoto, sport che aveva praticato a livello agonistico e di cui era istruttrice. Lo scorso gennaio era stata anche premiata dalla federazione regionale di pallavolo come miglior giornalista.

Al momento, i pm titolari dell’inchiesta, Giuseppe De Nozza e Giovanni Marino, hanno ipotizzato l’istigazione al suicidio e lo stalking e hanno iscritto sul registro degli indagati il nome di un imprenditore di Fasano, atto necessario per svolgere accertamenti tecnici irripetibili sul telefonino cellulare in uso all’uomo che, stando a quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri, sarebbe stato una delle ultime persone ad avere avuto contatti con Patrizia Nettis.

I pubblici ministeri hanno anche nominato un consulente per accedere al telefonino della donna, un Iphone 14, sequestrato subito il ritrovamento del cadavere nell’abitazione di Fasano, in modo da leggere il registro delle chiamate e la messaggistica di WhatsApp. La perizia dovrebbe essere depositata entro la fine del mese.

I carabinieri di Fasano, intanto, stanno continuando a interrogare persone informate sui fatti e lunedì scorso hanno ascoltato l’ex marito della giornalista. Stando a quanto si apprende, l’uomo avrebbe confermato di avere in uso il pc personale dell’ex moglie, computer che la stessa giornalista gli aveva dato dopo aver ricevuto il Mac dal Comune. E lo avrebbe messo a disposizione ai fini delle indagini. I due sarebbero rimasti in buoni rapporti anche dopo la separazione, avvenuta in maniera consensuale, lo scorso mese di aprile, e si sarebbero sentiti la sera prima del ritrovamento del cadavere, attorno alle 22.20. Quella sarebbe stata una conversazione serena.

L’ex marito e i genitori di Patrizia Nettis continuano a non credere al suicidio e, rappresentati dall’avvocato Giuseppe Castellaneta, hanno chiesto per la seconda volta la riesumazione del corpo in modo da eseguire l’autopsia, passaggio ritenuto fondamentale per accertare le cause della morte della giornalista e stabilire la verità. La richiesta è stata depositata in Procura lo scorso 9 agosto, a distanza di una settimana dalla prima. «Sono fiducioso sul fatto che a breve ci sarà una risposta della Procura all’istanza di riesumazione - dice l’avvocato Castellaneta - Vogliamo che sia fatta chiarezza e che sia stabilito con certezza quello che è successo».

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