Aeronautica

Brindisi, ex azienda Dema: cresce l'attesa per l’incontro in ministero

Antonio Portolano

Sono 151 i lavoratori con un futuro incerto per via della vertenza che coinvolge il gruppo. L’unica certezza è la volontà di Italsistemi di acquisire la Dar

BRINDISI - Cresce l'attesa per i circa 150 lavoratori ex aziende aeronautiche Dema e Dar, in vista dell'incontro presso il ministero dell'Industria e del Made in Italy (Mimit) fissato per giovedì prossimo. Finalmente, dopo mesi di richieste da parte delle organizzazioni sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil, Fismic, Uilm, Uglm che recentemente avevano richiesto l’intervento del prefetto di Brindisi Michela La Iacona - e le rispettive categorie anche a livello nazionale - per propiziare un incontro, la data è stata fissata. Le preoccupazioni dei rappresentanti delle «tute blu» è legata agli impatti occupazionali e sociali legati alla vertenza e alla decisione di chiudere il sito Dema di Brindisi.

Al momento il futuro tracciato dal piano industriale presentato dallo stesso gruppo prevede infatti la dismissione dello stabilimento brindisino con 65 posti a rischio. La Dar invece - ex Gse azienda sempre del Gruppo Dema - con i suoi 86 dipendenti sarà salvata in toto da Italsistemi. E su questo tema è intervenuto con decisione Augusto Michelagnoli, vice presidente esecutivo della Italsistemi che nei giorni scorsi ha voluto sgombrare il campo da dubbi e incertezze. «La società “Italsistemi” è fermamente intenzionata a rilevare il complesso delle attività “Dar”», ha ribadito Michelagnoli. Ed ha ha ribadito «l'intenzione a concludere l'operazione di acquisizione, fugando dubbi e incertezze che recentemente sono circolati negli ambienti aeronautici pugliesi e campani. L’azienda si rammarica del fatto che, oltre a non essere stata ancora indetta una procedura competitiva (condizione che amplifica enormemente i rischi di collasso industriale), a cadenza regolare vengano divulgate alcune notizie non veritiere e, peraltro, destabilizzanti circa ripensamenti da parte del nostro gruppo o interessi di altri investitori, che seppur leciti, non si sono mai concretizzati ed alimentano di fatto soltanto tensione e senso di precarietà».

L’incontro in programma giovedì prossimo al Mimit, è quanto mai necessario e servirà sicuramente per fare chiarezza sul percorso che attende i lavoratori e che coinvolge i due stabilimenti brindisini. Non solo, servirà anche a chiarire il percorso - magari anche dando una accelerata alle procedure - alla Italsistemi impegnata in un progetto strutturato di rilancio della Dar che è al momento l’unico interlocutore serio che ha presentato un piano di acquisizione finalizzato all’acquisto di uno dei due stabilimenti con il salvataggio di tutte le maestranze.

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