Operazione dei Carabinieri

Brindisi, droga, estorsioni e corruzione: 18 arresti, indagato anche carabiniere

Redazione on line

In manette anche tre donne: tra le accuse la rivelazione di segreto su una indagine su banconote false

Un carabiniere è indagato nell’ambito dell’inchiesta su droga, armi ed estorsioni che oggi ha portato all’arresto di 18 persone (14 in carcere, 4 ai domiciliari e 2 irreperibili). Il militare, Antonello Zurlo, appuntato scelto presso la compagnia di San Vito dei Normanni, avrebbe rivelato dettagli sull'indagine in corso, in cambio di denaro. Per questo è stato interdetto dal servizio per un anno. L'Arma aveva già provveduto a destituirlo dal grado.

A testimoniare la pericolosità di alcuni degli indagati, evidenziano gli investigatori, c'è anche l’uccisione di un cane, impiccato e poi finito a colpi di pistola. L’animale, di proprietà di uno degli arrestati, sarebbe stato ucciso perchè occupava un deposito che serviva invece come base operativa.

Nel corso delle indagini è emersa una fiorente attività di spaccio nei territori di Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e anche a Brindisi. Le sostanze smerciate erano cocaina, marijuana e hashish. Uno degli indagati avrebbe potuto contare sulla madre per il traffico di sostanze stupefacenti. Nell’attività di spaccio erano coinvolti anche minorenni.
Nel corso delle indagini condotte dai carabinieri con il supporto dei militari della guardia di finanza, è emerso anche un sistema di assunzioni fittizie di operai, finalizzate al conseguimento del contribuito di disoccupazione che veniva spartito con il datore di lavoro. Oltre ai provvedimenti restrittivi, sono stati anche emessi decreti di sequestro a carico di alcuni indagati per un importo di 35mila euro.

L’attività d’indagine, trae origine dalla denuncia di tentata estorsione, presentata il 20 settembre 2018 da un libero professionista di Carovigno. In particolare, l’uomo ha dichiarato di essersi candidato alle elezioni comunali del maggio 2018 (non venendo tuttavia eletto) e di essere stato successivamente contattato da Armando Caccetta il quale gli aveva richiesto una somma in denaro, vantando in maniera pretestuosa un debito di 500 euro. Non contento, qualche giorno dopo, Caccetta aveva raggiunto l’uomo presso un bar e lo aveva colpito con un pugno, minacciandolo di morte.

Oltre all’estorsione tentata, nei confronti del libero professionista, sono inoltre stati documentati ulteriori tentativi di estorsione da parte di Caccetta, nonchè Giovanni e Cosimo Saponaro, e Francesco Leo nei confronti di altri liberi professionisti e commercianti di Carovigno.

Le spiate sulle intercettazioni

In un momento particolare dell’indagine, i Carabinieri si sono resi conto come alcuni dispositivi tecnici venissero rinvenuti da taluni indagati con estrema facilità. Gli approfondimenti in merito hanno consentito di individuare un Appuntato dei Carabinieri, Antonello Zurloo, all’epoca dei fatti effettivo al Radiomobile del N.O.R. ed emerso in costante contatto con il sopra menzionato TURRISI Francesco (agli arresti domiciliari nella propria abitazione di San Vito dei Normanni per aver esploso nel 2018, 5 colpi d’arma da fuoco nei confronti di un soggetto sanvitese). Nel corso degli incontri, documentati anche con sistema di videosorveglianza, il militare era solito riferire informazioni relative all’indagine in corso. In una circostanza in particolare, Zurlo è stato “colto sul fatto” mentre all’interno dell’abitazione del TURRISI, stava raccontando a quest’ultimo gli ultimi progressi investigativi.

Lo spaccio di droga a San Vito

È stata inoltre documentata la spartizione territoriale dell’attività di spaccio, che per quanto riguarda la piazza di San Vito dei Normanni, era demandata alle figure di Savio Di Gioia e Francesco Turrisi. Proprio da alcuni dissidi scaturiti a seguito di tale spartizione territoriale, sono state inoltre documentate alcune tensioni tra gli indagati, enfatizzate dalla non comune pericolosità sociale di taluni di loro, come nel caso proprio di DI GIOIA Savio. Quest’ultimo è infatti risultato responsabile dell’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco contro l'abitazione del carovignese Cosimo Saponaro.

Il dettaglio dei provvedimenti restrittivi

Ordinanza della custodia cautelare in carcere nei confronti di 14 persone:
CACCETTA Armando nato a Ostuni il 15 marzo 1983;
DI GIOIA Savio nato a Mesagne il 3 febbraio 1981;
DI LATTE Alessio nato a Ostuni il 29 aprile 1987;
FERRI Christian nato a Brindisi il 17 dicembre 1988;
LEO Francesco nato a Isola Capo Rizzuto il 16 gennaio 1971;
MONNA Vincenzo, nato a Cisternino l’11 gennaio 1984;
SAPONARO Angelo nato a Cisternino il 13 dicembre 1989;
SAPONARO Cosimo, nato a Ostuni il 17 dicembre 1990;
SAPONARO Giovanni, nato a Carovigno il 21 maggio 1962;
SAPONARO Cosimo, nato a Ostuni il 2 giugno 1960;
SCATIGNA Mirco, nato a Ostuni il 7 marzo 1994;
SUMA Giuseppe, nato a Ostuni il 14 maggio 1983;
TURRISI Francesco, nato a Ostuni il 27 luglio 1976;
VENERITO Pietro, nato a Ceglie Messapica il 19 giugno 1991.

Ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di 4 soggetti (di cui 2 al momento irreperibili):
CARDONE Catia, nato a Ostuni il 3 febbraio 1987;
MOORE Lucia Nicol, nata in Inghilterra il 16 giugno 1998;

Ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora nei confronti di GRECO Maria Belvedere, nata a Carovigno il 12 maggio 1973

Ordinanza di applicazione della misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio/servizio di 1 anno, nei confronti di ZURLO Antonello (Appuntato Scelto dei Carabinieri, attualmente sospeso a tempo indeterminato dal servizio e rimosso dal grado).

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