I controlli
Brindisi, scuole presidiate dai Cc: è guerra contro gli spacciatori
Spaccio di droga: pusher e consumatori ormai sono ragazzini, incensurati e insospettabili
BRINDISI - Proseguono senza sosta, in tutta la provincia, i controlli dei carabinieri nei pressi degli istituti scolastici per fare terra bruciata attorno a chi spaccia droga a giovani e giovanissimi.
I militari dell’Arma non perdono occasione per ribadirlo: «La particolare attività di prevenzione nei pressi degli istituti scolastici della provincia di Brindisi viene eseguita in ossequio alle disposizioni impartite, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dal Prefetto di Brindisi, dott. Valerio Valenti, il quale ha espressamente sensibilizzato le forze dell’ordine nella specifica azione di prevenzione e contrasto al fenomeno».
Spaccio di droga: pusher e consumatori ormai sono ragazzini, incensurati e insospettabili. Una volta la prima sigaretta di tabacco si fumava, di nascosto, nel bagno delle scuole medie, ora spacciare a 15 anni non è più questione di periferie degradate delle metropoli, ma è fenomeno anche di casa nostra. I carabinieri, che sono perfettamente consapevoli di queste nuove dinamiche dello spaccio, da tempo hanno ulteriormente intensificato i controlli e l’attività investigativa contro i venditori di droga. Dall’inizio dell’anno scolastico l’attenzione dei militari dell’Arma si sta concentrando, in tutta la provincia, attorno agli istituti scolastici. A carico di chi viene “beccato” con piccoli quantitativi di droga viene formalizzata una segnalazione al Prefetto ai sensi della vigente normativa in materia di consumatori di sostanze stupefacenti. A seguire per i consumatori di sostanze stupefacenti viene attivato dall’Ufficio territoriale del governo il procedimento amministrativo sanzionatorio previsto dall’articolo 75 del Dpr 309/90. Le sanzioni amministrative a cui i consumatori di droga vanno incontro consistono nella sospensione o nel divieto di conseguire, per un periodo che va da 1 a 12 mesi, il passaporto o ogni altro documento equipollente, la licenza di porto d’armi e la patente di guida (fino a tre anni). Non è poco.