Milano, 17 dic. (Adnkronos) - La Polizia di Stato su delega Sezione distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano ha eseguito quattro arresti di cittadini turchi (uno dei quali già arrestato su mandato di arresto internazionale) per banda armata con finalità di terrorismo oltre che per associazione per delinquere aggravata anche dalla transnazionalita, finalizzata alla commissione di una serie di reati tra cui quelli di detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine, traffico internazionale di armi, favoreggiamento immigrazione clandestina, omicidi, stragi, traffico di droga, riciclaggio, falsificazione di documenti d'identificazione, reati questi ultimi contestati anche agli tre indagati (due dei quali tratti in arresto).
L'attività investigativa costituisce altre indagini già svolte dagli investigatori della Sisco di Milano, della Squadra mobile di Como e dal Servizio centrale operativo di Roma, che aveva portato all'arresto di altri 19 cittadini turchi, alcuni dei quali stabilmente presenti e radicati sul territorio nazionale, con a capo il cittadino turco Boris Boyun oggi ancora detenuto nel regime di cui all'articolo 41 bis, imputato del reato di banda armata con finalità di terrorismo per avere compiuto e organizzato numerosi attentati in Turchia e omicidi anche in altri Paesi europei, tra cui anche la Germania (reati tutti finalizzati a destabilizzare gli assetti dello Stato turco e a creare allarme sociale anche in Europa).
Le successive indagini, condotte tramite l'analisi delle risultanze delle attività tecniche, continui servizi di pedinamento e controllo, nonché grazie ai contributi provenienti dagli scambi informativi con altri Paesi, hanno consentito di delineare le figure di altri quattro soggetti, odierni arrestati, i quali, secondo l'impostazione accusatoria, farebbero parte anch'essi del medesimo gruppo criminale di matrice turca, nell'ambito del quale avrebbero svolto svariati compiti in relazione ai reati-fine dell'associazione, e specificatamente traffico di armi e di stupefacenti e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, spostandosi continuamente in diverse zone d'Italia e in altri Paesi europei.
















