(Adnkronos) - Il ragionamento del difensore, contenuto in una densa pec, è stato trasmesso alla Procura generale di Milano guidata da Francesca Nanni, al procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, ma anche alle Procure di Brescia e di Pavia interessate dalla riapertura del caso Garlasco, così come alla giudice per le indagini preliminari di Pavia Daniela Garlaschelli che si sta occupando dell'incidente probatorio ancora in corso.
La contestazione, che può essere formalmente sollevata dalla difesa dell'indagato, in questo caso tira in ballo anche il cosiddetto 'pizzino' contenuto nel decreto dello scorso 26 settembre scorso con cui la Procura bresciana ha disposto la perquisizione nei confronti dell'ex magistrato Venditti. Quel foglio scritto a mano da Giuseppe Sempio - 'Venditti gip archivia x 20. 30 euro' - che per l'accusa rappresenta la cifra pagata nel 2017 per velocizzare la chiusura della pratica è parte integrante dell'accusa di corruzione, ma è "inevitabilmente legato" al delitto di Chiara Poggi.
"L’indagine connessa (l'omicidio, ndr) è il contenitore nell’ambito della quale è stata rinvenuta la prova di un'ipotesi corruttiva quindi è evidente che non si può selezione una parte dell’indagine da mandare, e una da non mandare. È tutto connesso, la nuova indagine su Sempio è connessa all’attività che Pavia ha trasmesso a Brescia e dunque a indagare deve essere Brescia". In questo senso, per l'avvocato Aiello, anche l'incidente probatorio deve essere spostato perché "connesso agli stessi atti". Un trasferimento tutelato dal codice di procedura penale: quando è coinvolto un magistrato bisogna andare davanti a un'altra autorità giudiziaria a garanzia di imparzialità del giudizio.