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26 Febbraio 2018
di Giuseppe Dimiccoli
BARLETTA - Una giornata di sport vera e tonificante. Come il vento e il freddo che ha accompagnato i circa 3mila partecipanti che hanno voluto onorare con sudore e sorrisi la «Pietro Mennea Half Marathon», gara podistica organizzata dalla «Asd Barletta Sportiva» targata 2018.
Tutti hanno corso i 21,097 chilometri indossando una canotta emozionante. La «copia» di quella indossata da Pietro Mennea il 28 luglio 1980, quando a Mosca vinse la medaglia d'oro nei 200 metri delle Olimpiadi. Sul retro la scritta «La fatica non è mai sprecata. Soffri ma sogni». Un gran successo a Barletta questa seconda edizione che ha convinto tutti e permesso di correre in lungo e in largo nella città che diede i natali proprio a «Pietro lo Zar». Perfetto il lavoro svolto dai vigili urbani, dal Vespa club, dai tanti volontari e dai sanitari coordinati dal dottor Vito Sardaro con il prezioso ausilio della collega Giovanna Villani e dell’infermiera dottoressa Valentina Di Pierro.
Encomiabile l’impegno dell’Avser e dell’Oer e della Croce Rossa. Ben undici gli interventi
Sul gradino più alto del podio, posizionato nei giardini del castello, Pasquale Rutigliano (Asd Olimpiaeur Camp) con il tempo di un’ora, 12 minuti e 7 secondi. Alle sue spalle di Rutigliano, già primo nell’edizione 2017, Alberico Di Cecco (Asd Vini Fantini) con un’ora tredici minuti e quaranta secondi. Al terzo posto Emanuele Coroneo (La Mandra Calimera) con il tempo di un’ora quattordici minuti e 45 secondi.
In ambito femminile sul podio più alto Ilaria Covelli (Polisportiva Molise Campobasso), che ha fermato il cronometro in un’ora, 26 minuti e 48 secondi. Medaglia d’argento a Lorella Buzzelli della Asd Pietro Mennea un’ora 31 minuti e 34 secondi. Raffaella Filannino della Atletica Disfida Barletta ha concluso, piazzandosi al terzo posto, in un’ora trentuno minuti e 36 secondi. Bello ammirare numerosi numerosi ragazzi rifugiati impegnati in questa corsa dai tanti significati. Il colpo d’occhio della partenza alle 9 dal Castello Svevo meraviglioso. Al pari del passaggio al suo interno. Unici gli sbandieratori e chi suonava i tamburi. Emozionanti le medaglie con la faccia di Pietro che finiranno nelle case dei tanti atleti giunti dal tutta Italia. Nel pacco gara anche una cartolina dell’Avis di Barletta con uno specifico invito a donare sangue. Impeccabili i giudici di gara. Da imitare gli spingitori che con il loro progetto “Con le ali... fino al traguardo” hanno realizzato il sogno di Tommaso e Spiry di vivere una giornata all’insegna dello sport.
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