ECONOMIA E LAVORO
Bat, cresce il Pil del territorio ma redditi tra i più bassi d’Italia
Indagine «Cgia Mestre-Associazione artigiani e piccole imprese»: guadagno pro-capite di 20.865 euro. Aumento del 5,4%
La fotografia attuale scattata dalla «Cgia Mestre-Associazione artigiani e piccole imprese» sui numeri relativi al Prodotto interno lordo della provincia di Barletta-Andria-Trani rispetto alla Puglia e al resto d’Italia, deve far riflettere.
Dal 2019, l’anno precedente alla pandemia da Covid-19, il Mezzogiorno ha guidato la crescita economica italiana. La Puglia è la terza regione del Paese per aumento del Pil, mentre le sue sei province rientrano tutte tra le migliori 50 nel medesimo ambito. La nota stonata è il prodotto interno lordo per singolo abitante pugliese: un cittadino della Bat, ad esempio, produce 20.865 euro nel 2025, un terzo rispetto ad un milanese, che viaggia sugli oltre 75mila euro, e penultimo a livello nazionale.
I dati sono stati pubblicati il 1° novembre scorso nello studio prodotto dalla CGIA di Mestre e pongono il focus sulla crescita del PIL in Italia rispetto al periodo pre-pandemico. Il Bel Paese ha visto crescere il proprio Prodotto interno lordo del 6,4%, con la Puglia che, sul gradino più basso del podio, guida la crescita con un aumento del Pil dell’8,9%. Davanti solo Lombardia e Sicilia rispettivamente con il 9% e il 10,9%.
Per quanto invece riguarda le province pugliesi, molto bene Taranto e Lecce, che sono 4ª e 6ª provincia, a livello nazionale, con una crescita del 12,6% e dell’11,3%; bene anche Bari (13ª), Brindisi (36ª) e Foggia (44ª); non sfigura neppure la provincia di Barletta-Andria-Trani, 50ª, con un aumento del Pil pari a 5,4%, pur restando fanalino di coda della Puglia.
Lo studio mette anche in evidenza il Prodotto Interno Lordo per abitante nel 2025 e i numeri evidenziano come le sei province pugliesi, nonostante una crescita generalizzata, continuino a registrare gravi ritardi rispetto al Centro-Nord. Nello specifico, nessuna provincia pugliese supera la 74ª posizione, occupata da Bari; tra l’87° posto e il 97° Taranto, Foggia, Lecce e Brindisi. Male la BAT, addirittura penultima in questa classifica con un Prodotto Interno Lordo per abitante di 20.865 euro, davanti solo a Cosenza (20.636 euro) e triplicata da Milano (che conta un Pil per abitante pari a 75.127 euro). Una distanza abissale nonostante la crescita certificata nei numeri e che, in un certo senso, deve imporre delle riflessioni.
Parlare di incremento del PIL pur restando lontani dalle città del Centro-Nord fa comprendere la distanza ancor più elevata da cui si è partiti. Ma soprattutto è evidente quanto si debba ancora lavorare per chiudere un gap che oggi sembra incolmabile. Certo, un problema che non riguarda solo la provincia BAT: prendendo sempre in considerazione la città metropolitana di Milano sulla ricchezza pro-capite, anche la provincia di Napoli viene sostanzialmente triplicata potendo contare un PIL per abitante pari a 25.823 euro. «Solo» 5mila euro in più rispetto a Barletta-Andria-Trani. La strada del Mezzogiorno pertanto sembra ancora lunga e tortuosa, ancor di più per la BAT che in questa classifica parte 106ª su 107 province.