il caso

Andria, «no» alla tangenziale: «Si tratta di un’opera inutile»

Aldo Losito

Le associazioni ambientaliste al fianco della decisione del Comune

Anche le associazioni ambientaliste alzano la voce per ribadire il «no» alla realizzazione della Tangenziale Ovest. Una posizione che va a sostegno della decisione assunta dal consiglio comunale di Andria di bloccare definitivamente il progetto.

«Stiamo parlando di un’infrastruttura che si è rivelata nel tempo non solo inutile e dannosa per l’ambiente, ma anche economicamente insostenibile – spiegano Gianni Massaro (Forum Ricorda e Rispetta), Giorgio Cicco (Legambiente), Nadia Pistillo (Forum Ambientalista Puglia), Francesco Inchingolo (Italia Nostra) -. La scelta compiuta dal consiglio comunale non era sbagliata e rappresentava un importante punto di svolta nell’amministrazione della città, segnando finalmente una discontinuità rispetto alle scelte miopi del passato. Per troppo tempo, infatti, questo progetto è stato portato avanti senza una reale valutazione delle sue conseguenze ambientali ed economiche, in un clima di opacità decisionale che ha visto susseguirsi amministrazioni incapaci di prendere una posizione chiara».

Le associazioni ambientaliste replicano anche alle critiche del centrodestra e motivano la loro posizione con diversi aspetti fondamentali. «In primo luogo, l’opera comporterebbe l’espianto di oltre sessanta ettari di uliveto, un patrimonio naturalistico e paesaggistico che appartiene all’intera comunità andriese – aggiungono i rappresentanti delle associazione ambientaliste -. In secondo luogo, i costi dell’infrastruttura si sono rivelati nel tempo ampiamente sottostimati, con il rischio concreto di trasformare questa opera in un pozzo senza fondo per le casse pubbliche. È significativo che il consiglio comunale abbia trovato su questo tema una convergenza quasi unanime, dimostrando di saper interpretare il sentimento diffuso nella cittadinanza, che da anni esprime preoccupazione per un progetto percepito come inutile e dannoso. Di fronte alle minacce di ricorso e alle pretese risarcitorie avanzate da alcuni soggetti privati, vogliamo ricordare che il Comune di Andria ha esercitato un sacrosanto diritto-dovere, esprimendo finalmente con chiarezza quel parere urbanistico che per anni era stato volutamente evitato. Se c’è qualcuno che deve rispondere del protrarsi di questa vicenda, sono proprio coloro che in passato, con il loro immobilismo o con scelte poco trasparenti, hanno permesso che si creasse questa situazione».

Le associazioni continueranno a vigilare affinché le risorse pubbliche vengano indirizzate verso opere realmente utili alla collettività. «La battaglia contro la Tangenziale Ovest non è fine a se stessa, ma rappresenta l’affermazione di un nuovo modo di concepire lo sviluppo del territorio, che metta al centro la tutela dell’ambiente e la qualità della vita dei cittadini – concludono gli ambientalisti -. In questo percorso, siamo certi che la comunità andriese saprà riconoscere e sostenere quegli amministratori che, come sta avvenendo in questa occasione, avranno il coraggio di anteporre l’interesse generale alle logiche particolaristiche».

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