Il caso

Presunta truffa su Bonus facciate ed Ecobonus: 16 indagati nella Bat, sequestro da 7 milioni e mezzo

L'indagine partita da una verifica fiscale nei confronti di un mediatore creditizio di Barletta. Diversi clienti erano consapevoli della frode, per percepire indebitamente crediti d'imposta fittizi dichiarando lavori mai eseguiti

BARLETTA - La Procura della Repubblica di Trani ha emesso un provvedimento di misura cautelare reale d’urgenza, che è stato convalidato dal gip del Tribunale ed è stato eseguito dai militari della Guardia di Finanza del Gruppo di Barletta nei confronti di 16 persone, indagate per truffa aggravata in quanto avrebbero ottenuto in modo fraudolento crediti fiscali indebiti relativi ai cosiddetti 'Bonus facciate', 'Bonus ristrutturazione' ed 'Ecobonus', successivamente monetizzati per un importo complessivo pari 7 milioni e 500 mila euro.

L’indagine è nata a seguito di una verifica fiscale avviata, nel 2023, nei confronti di un professionista di Barletta, che svolge l'attività di mediatore creditizio. In particolare, durante l'ispezione è stata acquisita nel suo studio lo studio una documentazione copiosa. Analizzandola si è evidenziato l’utilizzo da parte dello stesso di documenti, carte prepagate e sim di diversi clienti, che sarebbero stati consapevoli dell’attività fraudolenta in corso, per percepire indebitamente crediti d’imposta fittizi, indicando ed inoltrando richieste per lavori edili mai eseguiti su immobili con dati catastali del tutto inesistenti. Inoltre, è stata accertata la posizione abusiva del professionista nell’espletamento del compito di mediatore creditizio, dal momento che ha contraffatto il documento relativo ai propri carichi pendenti, ossia il documento che attesta la sua posizione ai fini giudiziari rilasciato dalla preposta Autorità Giudiziaria, così da poter operare nel campo del credito. L'attività di polizia giudiziaria, delegata dalla Procura della Repubblica di Trani, ha portato i finanzieri a svelare un sistema fraudolento basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta relativi a persone fisiche collegate al mediatore creditizio, ritenuto l'ideatore e il finalizzatore della frode. Lo stesso, a seguito dell’ottenimento di milioni di crediti fittizi per lavori edili ed investimenti mai sostenuti su immobili totalmente inesistenti, ha introitato per intero i guadagni in Istituti di credito e Poste Italiane, per un importo complessivo appunto pari a circa 7.500.000 euro. Al professionista vengono contestate le ipotesi di reato di truffa aggravata, esercizio abusivo dell’attività e falsità materiale commessa dal privato e in capo alle altre 15 persone fisiche concorrenti nel disegno criminoso il reato di Truffa aggravata in concorso.

La natura fittizia dei crediti è stata accertata sulla base "di qualificate investigazioni eseguite dalle Fiamme Gialle di Barletta - precisano le Fiamme Gialle - attraverso attività di osservazione e controllo, riscontri visivi, documentali ed informatici che hanno comprovato la totale inesistenza degli immobili oggetto d’intervento, nonché l’assenza di titolarità di qualsivoglia possidenza immobiliare da parte degli indagati, idonea a giustificare le ingenti opere di ristrutturazione richieste da parte dei soggetti indagati, oltreché il ruolo fondamentale di gestione e controllo da parte del mediatore creditizio". Il sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca, ha riguardato 25 beni immobili, 17 autovetture, 6 motocicli e il il saldo presente in 67 conti correnti intestati e riconducibili agli indagati, in fase di quantificazione.

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