i lavori

A Trani il muraglione cade a pezzi: accelerazione per il restauro

Nico Aurora

Risanamento delle antiche mura sul mare. Intervento da un milione

TRANI - Poco meno di 90mila euro per progettare il restauro e risanamento conservativo della porzione delle antiche murature della villa comunale interessate dal distacco dei paramenti: detto in soldoni, siamo finalmente all’impegno di spesa per salvare lo storico muraglione sul mare che cade a pezzi.

C’è voluta una nota di sollecito da parte della Soprintendenza, che Palazzo di città fa sapere di avere ricevuto lo scorso 10 febbraio. Nel provvedimento non si cita, ma probabilmente è servita almeno da stimolo, la Pec inviata da una professionista, l’ingegnere Rita Reggio, che con una accurata documentazione fotografica dello stato dei luoghi, associata ad una prospettazione di pericolo statico imminente da non sottovalutare, aveva a sua volta invocato interventi prima che fosse troppo tardi.

Dopo quattro giorni l’Area lavori pubblici inviava alla Regione Puglia una richiesta per cambio di destinazione di un finanziamento ricevuto già molti anni fa. Infatti, il Comune ha ricevuto da Bari circa 1,3 milioni destinati ad ulteriori interventi di ripascimento nell’ambito costiero comunale: due sono stati completati, vale a dire Capo Colonna e Scoglio di frisio; gli altri due sarebbero dovuti essere proprio al piede della villa comunale, al di sotto e l’acquario e dello stesso muraglione.

Appare evidente che l’amministrazione comunale stia rinunciando all’intervento al piede dell’acquario, per destinare esclusivamente i fondi al risanamento delle antiche mura della città. Infatti l’ingegnere Michele Cappiello, che nel 2019 aveva elaborato uno studio di fattibilità in merito al manufatto, aveva stimato l’intervento di risanamento nell’ordine di 1 milione di euro (800mila per lavori).

Con l’aumento dei costi si ritiene ragionevolmente che il finanziamento precedente copra interamente le spese necessarie e così, nell’attesa che la Regione esprima parere favorevole, Palazzo di città si è portato il lavoro avanti estendendo allo stesso ingegnere l’incarico e perfezionandolo come «Servizio tecnico di progettazione e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, con previsione di direzione lavori». L’importo concordato è 88.500 euro.

A questo punto si attendono la rimozione del vecchio cantiere ancora presente in villa comunale (con tutte le antiestetiche conseguenze del lungo stop) e l’attrezzamento di uno nuovo per realizzare il ripascimento al di sotto da muraglione, grazie al quale ci sarà la base per lavorare successivamente sul consolidamento del terrapieno e sul ripristino del paramento murario.

Le grotte create dal mare quasi non si contano più e davvero poco manca perché le onde sgretolino l’intera parte sottostante della parete creando un’unica, grande cavità e penetrando sempre più pericolosamente al di sotto del terrapieno che il paramento murario semplicemente riveste.

Nel 2022 la società Geoprove di Ruffano (Lecce), aveva svolto indagini geognostiche e geofisiche escludendo il pericolo di crollo. Ma lo stesso lo aveva invece accertato proprio l’ing. Cappiello nel 2019. E sempre quell’anno la Soprintendenza invitava il Comune ad elaborare, in tempi brevi, un progetto di recupero e consolidamento strutturale da trasmettere all’ente. Il progetto prenderà forma a distanza di sei anni.

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