Il caso

Barletta, le lacrime dopo l'aggressione in strada con la mazza da baseball. L'uomo arrestato: «Sono pentito»

Isabella Maselli

Gli interrogatori di garanzia per il 48enne accusato di aver quasi ucciso l'uomo che ha investito la sorella fuori da una discoteca: «Ero accecato dall'ira»

BARLETTA - Il primo ha pianto, confessato e chiesto scusa per aver brutalmente aggredito il 48enne che il giorno prima aveva investito sua sorella fuggendo senza soccorrerla. Il secondo, il 48enne vittima del pestaggio, ha spiegato di essersi allontanato dal luogo dell’incidente solo dopo essersi assicurato che le due ragazze travolte non erano gravemente ferite. È in estrema sintesi il contenuto degli interrogatori di garanzia di Antonio Lanotte, in carcere per tentato omicidio premeditato, e di Pietro Borraccino, agli arresti domiciliari per omissione di soccorso.

Le due vicende, una conseguenza dell’altra, sono state raccontate alla gip che ha firmato le ordinanze cautelari, Marina Chiddo, dai protagonisti, i quali hanno fornito le proprie versioni dei fatti. L’investimento risale alla sera del 2 marzo, davanti ad una discoteca di Barletta. Borraccino avrebbe travolto con la propria auto due ragazze, causando loro diverse lesioni. Dopo averle colpite, avrebbe aperto lo sportello della macchina per pochi secondi - stando a quello che ha spiegato al giudice, per assicurarsi che non si fossero ferite gravemente - per poi ripartire ad alta velocità, dileguandosi verso le campagne periferiche costeggiando la litoranea di Levante. Alla gip il 48enne, assistito dall’avvocato Nunzio Crudele, avrebbe detto di essersi allontanato anche per timore, sentendosi braccato e minacciato dalle persone che erano con le due ragazze.

Andare via, però, non soltanto non lo ha messo al sicuro, ma anzi ha inasprito gli animi. E così, a mezzogiorno del 3 marzo, dodici ore dopo l’investimento - per fortuna senza conseguenze di salute serie per le due ragazze - il 48enne è stato raggiunto mentre camminava in corso Vittorio Emanuele, centro della città, dal fratello di una delle due vittime dell’incidente, poi identificato in Antonio Lanotte in una indagine lampo dei poliziotti del Commissariato di Barletta.

Dopo aver parcheggiato all’imbocco di via San Donato in contromano, sarebbe sceso dall’auto, prelevando dal bagagliaio una mazza da baseball. Avrebbe iniziato a rincorrere il 48enne brandendo la mazza contro di lui...

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